“Un bel giorno, diversi anni fa, riuscì ad entrare un italiano nella Striscia di Gaza. Appena lo si guardava non si poteva non provare fiducia, speranza. Non era un attivista qualunque, non era l’eroe (…) era l’attivista forte, sensibile, tenace, coraggioso che non temeva Israele ma anzi, metteva paura ad Israele.
In pochi anni questo attivista, insieme al Free Gaza Movement, alla Freedom Flotilla, hanno reso nota la situazione del popolo palestinese molto più di quanto si fosse fatto in anni di chiacchiere e giornali (…). Era la costanza, il carisma, la concretezza, il modo di porsi, la dote innata della comunicazione, all’arrivare a spaccare qualsiasi muro.
Se ci fosse un grafico in grado di dimostrare la crescita del livello di speranza palestinese in quegli anni, negli anni in cui quell’uomo decise di rimanere insieme a pochi altri internazionali in condizioni disumane in questa striscia di terra e farne la sua casa, il grafico mostrerebbe un picco che uscirebbe fuori dai contorni.
Nonostante la distruzione di Piombo fuso, nonostante le ferite a morte nei cuori, nonostante l disperazione, ci si svegliava con un desiderio assurdo di confrontarsi con le iniziative, i pensieri, i sogni di questo uomo che trascinava un popolo intero.
Non esistevano più nemici esterni come Israele, o nemici interni come Hamas e Fatah che potessero impedire alle giovani e ai giovani palestinesi di sognare.
L’Utopia era approdata a Gaza, l’Utopia aveva contagiato ogni cuore e non come quei sogni che dimorano per qualche ora o qualche giorno nell’anima, no! L’Utopia era così forte da convincerci che il mondo che avevamo dentro, i sogni che avevamo dentro fossero il mondo reale e che ciò che era fuori, la guerra, i soldati, il razzismo, i diritti violati, fossero un’alterazione della realtà che con la nostra determinazione potevano essere abbattuti”
Faiza Jasmine, Palestina, 2012 da “Il viaggio di Vittorio” di Egidia Beretti Arrigoni
Domani, mercoledì 18 ottobre. si parlerà anche di Vittorio, durante la presentazione del libro Una sedia nell’aldilà, dalle ore 18.30 alle 20, a Palermo, presso la Casa dell’Equità e della bellezza, in via Garzilli 43/a.
L'attacco all'ospedale di Gaza, ci fa capire ancora una volta i crimini umanitari in atto da Israele, verso questo popolo.
RispondiEliminaBiden dovrebbe vergognarsi. Ha finanziato l'odio israeliano.
RispondiElimina@Cavaliere: la situazione in Palestina è orribile da decenni, come ha testimoniato Vittorio con la sua vita e il suo sacrificio
RispondiEliminaOgni anno avviene la ricorrenza del ricordo della shoa.
RispondiEliminaAppaiono dappertutto manifesti con la scritta "MAI PIU'" - "Che non avvenga mai più".
Purtroppo la maggior parte di quei sostenitori del "MAI PIU'" dimostrano con grande spudoratezza, indifferenza e ipocrisia che quel "MAI PIU'" significa: "Che non avvenga mai più solo per l'etnia che ha subìto quella shoa 85 anni fa, mentre per tutte le altre shoa che da allora e fino ad oggi avvengono sotto i nostri occhi con la più efferata crudeltà su tante altre etnie non ce ne può fregare di meno".
@Anonimo: grazie per l'accorato commento, che condivido... buona giornata e buon tutto.
EliminaBuongiorno a tutti i lettori di mari da solcare e alla titolare del Blog.
RispondiEliminaStanotte ho sognato il sommo poeta Dante Alighieri che mi diceva:
Ti prego di comunicare come puoi questa mia precisazione:
"Fatti non fummo per vivere come bruti si riferisce solo a una parte dell'umanità. Un'altra parte dell'umanità, molto ampia, FATTA FU PER VIVERE e COMPORTARSI COME BRUTI contro chi vorrebbe vivere in un paese libero, seguire 'virtute e canoscenza' e non sottostare a pluridecennale segregazione, continui massacri ed efferate vessazioni".
@Anonimo: ti leggo solo ora... grazie del tuo accorato commento. Buona giornata.
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