Platone, ossia perchè
Per motivi non chiari,
in circostanze ignote
l’Essere Ideale smise di bastarsi.
in circostanze ignote
l’Essere Ideale smise di bastarsi.
Dopotutto poteva durare e durare all’infinito,
sgrossato dall’oscurità, forgiato dalla chiarezza,
nei suoi giardini di sogno sopra il mondo.
Perché, diamine, si mise a cercare impressioni
in cattiva compagnia della materia?
Che se ne fa di imitatori
mal riusciti, sfortunati,
senza prospettive per l’eternità?
Una saggezza zoppa
con una spina conficcata nel tallone?
Un’armonia fatta a pezzi
da acque agitate?
Il Bello
con dentro budella sgraziate
E il Bene
– perché con un'ombra,
se prima non l’aveva?
Doveva esserci una ragione,
anche se all’apparenza irrilevante,
ma questo non lo svelerà neppure la Nuda Verità
occupata a rovistare
nel guardaroba terreno.
Per non dire di questi orribili poeti, Platone,
trucioli che la brezza sparge da sotto le statue,
rifiuti del grande Silenzio sulle vette…
Wislawa Szymborska: La gioia di scrivere, tutte le poesie (1945-2009),
a cura di Pietro Marchesani, pag. 583, Adelphi, Milano
(Dedicata ad Augusto, Pietro, Giulia, Mario, Guido, Anna, Caterina, Armando .... e alle/ai cenacolanti che stasera riprendono il pluri-ventennale appuntamento delle cenette filosofiche)
Che bel narrare.. perché ridurci a righe anche ben scritte, a petulante ciacolare.. perché il Bene con un'ombra, quando dovrebbe solo luminoso riverbero.. fortuna vuole che tra i trucioli sparsi resista Wislawa.. ;)
RispondiElimina@Franco: grandissima Wislawa. Non conosco Jon Fosse, lo scrittore norvegese che ha appena ricevuto il Nobel, sarà senz'altro meritevole... da anni spero che lo diano un israeliano che apprezzo assai, un certo David Grossman.
RispondiEliminaGrazie Maria. Per me è normale che l'Essere Ideale, sia pure con incomprensibile ritardo, abbia capito che non poteva bastare a se stesso e continuare a bearsi in solitudine dei suoi Super poteri come un Palestrato narcisista e alienato che si guarda i muscoli allo specchio. La Creazione, in cui ha deciso di essere immanente, è stata per lui una sorta di Suicidio Creativo, analogo a quello di Adamo ad Eva che, non sopportando più la immeritata e monotona beatitudine del Paradiso (l'altro sera alle cenette l'ho paragonata alla passiva fruizione di una sorta di Reddito di Cittadinanza Spirituale) hanno scelto di scendere con i piedi a terra e guadagnarsi il pane (materiale ma anche spirituale) con il sudore della fronte. Siamo quì grazie ad un peccato creativo dei nostri progenitori primordiali e forse siamo chiamati a reiterare il loro peccato originale rifiutando identità precostituite ancorché naturali per partorire noi stessi con il sudore della fronte.
RispondiElimina@Pietro: grazie dell'attenzione e delle tue, argute e creative, considerazioni.
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