Luca Pugliese: I suoni della luce del sole (2013) |
Quando mise su casa, nostra signora ritrovò nel nuovo condominio il signor L., già suo vicino quando lei abitava con i genitori. Il vicino stimava sua madre e suo padre, che ricambiavano con identica stima.
Passavano gli anni, sua madre e suo padre non c‘erano più. Ma Il vicino continuava a sorriderle, nel ricordo dell’antica amicizia che si perpetuava con la sua nuova famiglia: infatti il vicino s’informava degli studi e delle attività dei suoi pargoli, uno dei quali aveva lo stesso nome del nonno e del vicino stesso. E forse per questo era omaggiato con uno sguardo ancora più buono.
Intanto le cose cambiavano anche per il signor L: la sua casa, prima allegra per la presenza assidua di figli e nipoti, si era svuotata. Non c’erano più i nipoti in custodia e neppure la moglie, assai malata, ospite ormai di una struttura per ricevere le cure speciali che l’affettuoso marito non poteva più dare. Il signor L. era avanti negli anni e ormai solo.
Ma, quando si incontravano per strada o in portineria, era lui ad avere il sorriso più largo e più caldo: bypassando la sua solitudine, continuava a chiederle degli ex pargoli ormai lontani, ingegneri nel vasto mondo. E continuava a sorridere, con un sorriso più vasto, più profondo, più luminoso del suo.
Mi piaccion le fiabe, raccontane altre...
RispondiEliminaDolce storia, quella che hai raccontato, delicata. Le infelicità dei mondi interiori sono appena sfiorate: ci sono, ma rimangono ai margini, per lasciare spazio all'altro. Una bella lezione, nella sua apparente semplicità.