Ancora
qualche passo de “Il Piccolo Principe”. Sono pezzi arcinoti, lo so. Ma hanno
una sapienza segreta.
“Disse
il piccolo principe: - Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare? –
E’ una cosa molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami. – Creare dei
legami? – Certo – disse la volpe. – Tu, fino ad ora, per me non sei che un
ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu
hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi.
Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me
unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo. ““Comincio a capire,” disse il
piccolo principe. “C’è un fiore … credo che mi abbia addomesticato” (…)
“Se tu mi addomestichi, la mia vita sarà
come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli
altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire
dalla tana, come una musica. E poi
guarda!“Vedi, laggiù, in fondo, dei campi di
grano? Io non mangio il pane e il grano, per me, è inutile. I campi di grano
non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai capelli color dell’oro.
Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticata. Il grano, che è dorato,
mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano.” (…)
Se
tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò
ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando
saranno le quattro, incomincerò ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della
felicità”. (…)
“Il piccolo principe se ne andò a rivedere le
rose. - Voi non siete per niente simili
alla mia rosa … Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato
nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a
centomila altre. Ma ne ho fatto il mio
amico ed ora è per me unica al mondo. “-
E
le rose erano a disagio. - Voi siete belle, ma siete vuote” disse ancora. - Non si può morire per voi. Un qualsiasi
passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più
importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho
messo sotto la campana di vetro. … Perché su di lei ho ucciso i bruchi …
-
Addio – disse la volpe. – Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede
bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi… - E’ il tempo che hai
perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante … - Gli uomini
hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi
responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile
della tua rosa…”
“Io
sono responsabile della mia rosa” … ripetè il piccolo principe per
ricordarselo.[1]”
Siamo
responsabili di chi abbiamo "addomesticato".
[1] [1] Il
piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, ed. Bompiani per la
scuola, Bergamo, 2007: pagg.110-116
Ed ecco il solito commento inopportuno, inappropriato, impertinente, imprudente (mi toglierai il saluto?) scroccone (tutto questo spazio?), indelicato (eh sì, sono sensibile alle pubblicità), sempre fuori tema rispetto al senso del post e alla sua grazia
RispondiEliminaNel mazzo, insieme alla rosa del piccolo principe
stereotipato:
Non c'è rosa senza spine
studentesco:
Rosa - rosae - ropsae - rosam ...
erudito:
Rosa fresca aulentissima/ che appari in ver la sera
musicale:
Ben venga maggio, ben venga la rosa che dei poeti è il fiore
(sai bene di chi è)
gastronomico:
pasta o riso ai petali di rosa
classico:
Orazio citato ne "L'attimo fuggente"
O vergine cogli l’attimo che fugge.
Cogli la rosa quando è il momento,
che il tempo, lo sai, vola,
e lo stesso fiore che sboccia oggi,
domani appassirà.
ecc.
A me hanno fatto leggere il Piccolo Principe da piccola... e non mi è piaciuto per niente :-(
RispondiEliminaAnzi, mi sono anche molto arrabbiata quando il protagonista è morto alla fine (almeno, io l'avevo interpretata così), ce l'avevo a morte con l'autore perché era stato cattivo a farlo morire, ahahah.
Secondo me non è un libro per bambini, bisognerebbe leggerlo da adulti, perché ha dei significati profondi che si comprendono solo da grandi. Io purtroppo non riesco ancora a distogliermi dal senso di delusione che ho provato da piccola, leggendo il finale!
Da adulti? manco gli adulti non capiranno.
EliminaSono daccordo con Vele il Piccolo Principe è un libro per adulti. A mio parere bisognerebbe leggerlo più volte per avere la propria chiave di lettura...
RispondiElimina@ctldzffr: a una inadeguata cinquina di "i" rispondo con una cinquina di "e". Sei stato esauriente, eclettico, equilibrato, esatto, elegante!
RispondiEliminaGrazie sempre della tua attenzione. Ci si vede a scuola!
@Vele e Pippi: sono d'accordissimo con voi: il "Piccolo Principe" è un libro per adulti. Farlo leggere per intero ai ragazzini ha poco senso. O delude o non viene capito per intero.
Grazie di esserci, ragazze! Buona giornata.
cazzate, il piccolo principe manda un messaggio chiaro e diretto all'inconscio di chi legge, sia esso bambino o adulto, anzi credo che la comprensione che ne facciamo noi a livello conscio sia inutile, è proprio per questo che i bambini sono 1000 volte MIGLIORI DI NOI
RispondiElimina@Anonimo: sono d'accordo col fatto che i bambini siano mille volte migliori degli adulti. Non sono del tutto d'accordo invece con la prima affermazione: non è certo che la comprensione di un testo letterario raffinato come "Il piccolo principe" immediata, per i più piccoli. Grazie per la visita e buona giornata.
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