Se è
normale vedere un cane aggirarsi tra i rifiuti,
meno usuale è che lo faccia una persona. Invece, qualche pomeriggio fa,
mi è capitato di vedere rovistare nei cassonetti quattro individui. Un uomo e una donna
frugavano in due cassonetti vicini: con foga, in modo ritmato, quasi
all’unisono. Sicuramente due compagni di vita, oltre che di riciclo. Più
avanti, un uomo di pelle scura metteva le mani nell’immondizia con gesti lenti
e cadenzati, lo sguardo perso, i sandali logori a coprire pietosamente piedi
esperti di lunghi cammini. Poi una donna, con una bimbetta in carrozzina, raccattava abiti lasciati per terra.
Non siamo
a Korogocho, né in una favelas brasiliana.
Siamo a Palermo, città del ricco Occidente. Ma anche qui il divario tra
le condizioni di vita tra le persone ormai è divenuto abissale, se alcuni
esseri umani sono costretti a sprofondare le loro braccia in un cassonetto per
sopravvivere.
Maria D’Asaro ("Centonove", 25.11.2011)
è incredibile ...anche quì a Rimini li vedo !!!
RispondiEliminaSe venissero dalle mie parti, ne uscirebbero a mani piene: tv perfettamente funzionanti, arredi fuori moda dopo sei mesi, elettrodomestici a cui basta solo cambiare una guarnizione... Da una parte lo spreco, dall'altra la miseria... C'è qualcosa di perverso in tutto ciò. Buona settimana, Maruzza.
RispondiEliminaUn altro apetto triste è il senso di frustrazione e impotenza ogni volta che si vedono scene simili, ogni volta che tornando a casa la sera, vedi il solito o il nuuovo disperato che si aggiusta in un angolo per passarci la notte. E ti chiedi allora come fai ad affrettarti a tornare a casa mentre hai davanti qualcuno che casa non la ha affatto.
RispondiElimina@valerio, DOC e la stanza: grazie per la vostra empatica sensibilità. Dite bene: "c'è qualcosa di perverso in tutto ciò ... "ti chiedi come fai ad affrettarti a tornare a casa mentre hai davanti qualcuno che casa non la ha affatto".
RispondiEliminaPosterò presto una canzone ("Apecar" dei Mercanti di Liquore) in tema con le nostre considerazioni.