Da ragazza, come ho raccontato in questo post, ho avuto la fortuna di conoscere Lanza del Vasto, amico del Mahatma. Lanza del Vasto ha fondato in Francia la Comunità dell’Arca.
Dal sito: ARCA IN ITALIA ho tratto le seguenti notizie sulla nonviolenza, su questa Comunità e alcuni passi della Preghiera del Fuoco.
LA NONVIOLENZA
La nonviolenza è un
modo di fare che deriva da un modo di essere. Dire no alla violenza, è prima di
tutto riconoscerla in noi stessi per cominciare un cammino di trasformazione personale,
cercando ad esempio, innanzitutto, di mettere la nonviolenza in pratica nelle
relazioni con gli altri e, se possibile, con tutti gli esseri viventi e con la
natura.
Si è
nonviolenti quindi in ambito pedagogico, nell’applicazione della giustizia, in agricoltura,
ma anche nell'alimentazione, nella ricerca di altre forme di vita sociale,
nella salvaguardia della natura, nella risoluzione dei conflitti. Per ciascuno,
è un cammino di coerenza e di unità di vita tra il pensiero, il dire e l'agire.
Questo modo di vivere, chiamato da Gandhi "forza di verità", ci fa
prendere coscienza delle nostre responsabilità e ci conduce ad un impegno
personale e pubblico di fronte alle ingiustizie e alla violenza. La lotta per riportare la giustizia deve essere fatta comunque
sempre nel rispetto dell'avversario, con dignità ed intelligenza creativa.
La Comunità dell’Arca cerca di vivere la nonviolenza sperimentando
una forma di vita indirizzata verso il servizio, la condivisione, la riduzione
dei bisogni, il lavoro su di sé e impegnandosi contro le diverse forme di
violenze. Silenzio e preghiera, lavoro, ricerca della bellezza, canto, danza e
festa sono i segni della nostra unità.
Ciascuno
trova il luogo e la forma del suo impegno nel movimento o in comunità.
Nelle comunità, celibi e famiglie condividono una vita fraterna di lavoro, di servizio e di ricerca spirituale. Tutte le comunità hanno un modo di vita semplice. Alcune scelgono una vita rurale, lavorando la terra nel massimo rispetto. Altre privilegiano l'accoglienza e la formazione.
Questa vita comunitaria si costruisce con l'esercizio della nonviolenza nel quotidiano: condivisione di compiti e responsabilità, prese di decisione, riconciliazione. I Compagni e le Compagne si impegnano in questa vita fraterna, nel rispetto del cammino di ognuno. C’è accoglienza e rispetto verso tutte le fedi religiose.
Nelle comunità, celibi e famiglie condividono una vita fraterna di lavoro, di servizio e di ricerca spirituale. Tutte le comunità hanno un modo di vita semplice. Alcune scelgono una vita rurale, lavorando la terra nel massimo rispetto. Altre privilegiano l'accoglienza e la formazione.
Questa vita comunitaria si costruisce con l'esercizio della nonviolenza nel quotidiano: condivisione di compiti e responsabilità, prese di decisione, riconciliazione. I Compagni e le Compagne si impegnano in questa vita fraterna, nel rispetto del cammino di ognuno. C’è accoglienza e rispetto verso tutte le fedi religiose.
PREGHIERA DEL FUOCO
Siamo tutti passanti e pellegrini.
Accendiamo dunque un fuoco all'incrocio, all'indirizzo dell'Eterno.
Chiudiamo il cerchio e facciamo un tempio nel vento.
Facciamo di questo luogo qualunque un tempio.
Perché il tempo è giunto di adorare in spirito e verità,
di rendere grazie in tutti i luoghi e in tutti i tempi.
Mettiamo un termine al tempo, un centro alle tenebre
esterne e rendiamoci presenti al presente.
Questo presente che abbiamo invano inseguito nelle nostre giornate,
perché era lontano da noi nel momento in cui era.
Eccolo davanti
ai nostri occhi e nei nostri cuori, il presente.Accendiamo dunque un fuoco all'incrocio, all'indirizzo dell'Eterno.
Chiudiamo il cerchio e facciamo un tempio nel vento.
Facciamo di questo luogo qualunque un tempio.
Perché il tempo è giunto di adorare in spirito e verità,
di rendere grazie in tutti i luoghi e in tutti i tempi.
Mettiamo un termine al tempo, un centro alle tenebre
esterne e rendiamoci presenti al presente.
Questo presente che abbiamo invano inseguito nelle nostre giornate,
perché era lontano da noi nel momento in cui era.
Il fuoco è il presente che brucia e brilla, è il presente che prega.
Il fuoco è il sacrificio di ciò che brucia,
il calore di vita e la gioia degli occhi.
E' la morte delle cose morte e il loro ritorno alla luce. (…)
E voi, gente che passate sulla strada dei Quattro Venti,
entrate nel cerchio e dateci la mano. (…)
(Lanza del Vasto)
Gandhi ci ha insegnato molto, anche se in tanti fingono di non conoscere, e non applicano, i suoi preziosi insegnamenti.
RispondiElimina@Costantino: davvero una Grande Anima, Gandhi. Grazie della visita. Buon fine settimana.
RispondiElimina