Da qualche anno, il 2 ottobre, data di nascita di Gandhi, celebriamo la giornata mondiale della nonviolenza. In tale contesto, ecco alcune riflessioni di Aldo Capitini, tratte dal testo di Andrea Cozzo “Conflittualità nonviolenta”: “Nei riguardi delle cose, io non mi pongo altro dovere che di adoperarle bene. Adoperare una cosa per il male è la forma più elementare di violenza che noi facciamo alla cosa, è un arbitrio nel servirsi di essa. Perché si fa violenza al tempo quando lo si usa male, si fa violenza alla luce quando ci debba servire per facilitare una cattiva azione. E così l’acqua, così i prodotti della terra.” Ancora, Cozzo cita Lévinas, che afferma: “E’ violenta ogni azione che si compie come se si fosse soli ad agire: come se il resto dell’universo esistesse solo per ricevere l’azione”. Il Paradiso in terra è anche questo: muovere una pietra con rispetto e responsabilità.
Maria D’Asaro (“Centonove” del 5.10.2012)
Ottimo spunto di riflessione. Difficile a volte ricordarsene quando intorno vediamo gente che vive come fosse sola al mondo. Difficile astrarsi e non fare altrettanto.
RispondiEliminaTanto profondi quanto elementari, questi pensieri. Dovremmo considerare l'intero Universo come un'immensa coperta che ci avvolge e ci tiene caldi, ma se la tiri con forza da una parte, ti scopre dall'altra. Pensiamo: chi se ne frega? Tanto dall'altra parte c'è qualcun'altro che patirà il freddo. Ma se guardiamo bene, sono i nostri piedi che si stanno congelando. Buon fine settimana, Maruzza.
RispondiEliminaPer me il nome di Capitini è legato a Perugia anche perché rettore dell'Università per Stranieri nella seconda metà degli anni '40, lo scoprii studiando nella città umbra!
RispondiEliminahttp://amaninude.wordpress.com
@curlydevil, DOC e Anonimo: grazie dell'attenzione e della condivisione di questi pensieri. A mio avviso, il futuro o sarà nonviolento o rischia addirittura di non essere. Spero di poter offrire altre riflessioni feconde e profetiche di persone nonviolente. Buona notte.
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