venerdì 14 ottobre 2016

Lo “ius soli” di casa nostra …


               Il termine “ius soli”, come è noto,  indica l'acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza dell’esserci nati, a prescindere dalla cittadinanza dei genitori. A Palermo tale espressione si potrebbe ironicamente utilizzare per indicare la pretesa illegale e arrogante di chi, posteggiatore o fruttivendolo abusivi, si considera padrone di un pezzetto di territorio. Recentemente, sulle pagine di “Repubblica/Palermo”,  Francesco Palazzo e Augusto Cavadi hanno discusso della questione. Palazzo ha sottolineato che la richiesta di obolo da parte dei posteggiatori “ha le caratteristiche dell’estorsione classica nei confronti di esercizi commerciali e imprese. (…) Se esiste l’arresto per chi compie l’estorsione classica, non si capisce perché debba essere trattato diversamente questo tipo di approccio estorsivo.” Augusto Cavadi, contrario all’arresto, sanzione estrema ed eccessiva, ha comunque ribadito: “Palermo ha un disperato bisogno di legalità democratica” (…) “una stagione di legalità equa e trasparente innalzerebbe la qualità della vita nella nostra splendida città”.
                                                                         Maria D’Asaro:  “100nove” n.38 del 13.10.2016

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