domenica 9 ottobre 2016

Pace: l'utopia per cui mettersi in marcia

Alcuni amici palermitani in partenza per la marcia
     Oggi sono idealmente a fianco di Anna, Erminia,  Francesco,  Gandolfo, Vito e le altre amiche e amici siciliani che stanno marciando per la pace da Perugia ad Assisi, assieme a migliaia di altri italiani.
Qualcuno dirà che la loro marcia è inutile. E in parte, per certi aspetti, purtroppo è così. Che fare allora? Non ci si può comunque rassegnare all’inevitabilità delle guerre; oggi più che mai, in una società fragile, vulnerabile e globalizzata, è necessario reagire alla rassegnazione o, peggio, all’indifferenza, verso i conflitti. La pace è la cornice necessaria perché i popoli possano dispiegare la loro esistenza in modo degno e umano. Cosa fare per fermare le guerre? Intanto non permettere che le armi siano il motore dell’economia. C’è una legge in Italia – la 185/1990 – che disciplina il commercio delle armi, imponendo alcuni significativi divieti. Bisognerebbe finalmente applicarla. Ma forse bisognerebbe iniziare ad avere il coraggio di smantellare tutta l’industria bellica … E' necessario poi che la politica s'impegni per eliminare alla radice le cause delle guerre: le varie nazioni dovrebbero ripartire in modo equo le risorse del nostro pianeta.
Allora, la pace è un’utopia? Forse. Ma è la prima, fondamentale utopia per cui spendersi. Solo così potremo permetterci di guardare i nostri figli negli occhi e giustificare il fatto che li abbiamo gettati nel mondo.

(La Marcia per la pace Perugia - Assisi è una manifestazione del movimento pacifista italiano. Si svolge solitamente tra fine settembre e inizio ottobre, approssimativamente ogni due/tre anni, e si snoda per un percorso di circa 24 chilometri, da Perugia fino ad Assisi. La prima marcia si svolse domenica 24 settembre 1961 su iniziativa di Aldo Capitini e voleva essere un corteo nonviolento che testimoniasse a favore della pace e della solidarietà dei popoli. Capitini prese spunto dai pacifisti anglosassoni che nel 1958, guidati dal filosofo Bertrand Russell, si radunarono ad Aldermaston per una protesta antinucleare. Ad Assisi sfilarono circa 20 000 persone tra cui Arturo Carlo Jemolo, Guido Piovene, Renato Guttuso ed Ernesto Rossi. In prima fila accanto a Capitini, Giovanni Arpino e Italo Calvino. Nel libro Opposizione e liberazione Capitini descrisse l'esperienza della marcia:« Aver mostrato che il pacifismo, che la nonviolenza, non sono inerte e passiva accettazione dei mali esistenti, ma sono attivi e in lotta, con un proprio metodo che non lascia un momento di sosta nelle solidarietà che suscita e nelle noncollaborazioni, nelle proteste, nelle denunce aperte, è un grande risultato della Marcia »In questa occasione venne per la prima volta utilizzata la Bandiera della pace, simbolo dell'opposizione nonviolenta a tutte le guerre. All'indomani della prima Marcia, Aldo Capitini fondò il Movimento Nonviolento. (da Wikipedia, qui)

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