sabato 23 settembre 2017

Restiamo umani


Il vecchio chitarrista cieco - Picasso, 1903

                    R. ormai è una presenza familiare nel quartiere. Con la sua bici, arriva presto al panificio dove lavora da anni ed è uno degli ultimi ad andarsene, quando le luci si spengono e l’ultimo cliente è stato soddisfatto. In panificio aiuta in cucina, lava i pavimenti, fa le consegne a domicilio. R. è un immigrato nero: dai tratti somatici si direbbe proveniente dall’Africa centrale. Sorride sempre ed è gentile con tutti. Ma la sua correttezza nel lavoro non lo preserva dai modi bruschi, dalla scurrile presa in giro e dal fare altezzoso con cui lo trattano parecchi uomini. Un negoziante vicino lo ha apostrofato con durezza perché, peraltro per conto del suo datore di lavoro, R. aveva chiesto lo sconto promesso su un prodotto. Chissà ormai quante ne avrà passate e subite, R. …                          Ma, dopo quel rimprovero immeritato, si legge nei suoi occhi tutta la sconsolata tristezza del mondo.



                                                                                                                           
                                                                             Maria D’Asaro, “100NOVE” n.36 del 21.9.2017

4 commenti:

  1. Qualche giorno fa riflettevo sulla forza d'animo dei molti "R" attorno a tutti noi.
    C'è qualcosa di strepitoso nella capacità di rialzarsi e andare sempre avanti.
    Qualcosa che, neanche con la più vasta superbia, potremmo equiparare.
    C'é dell'altro, però, è tutto il resto é una tristezza che da sgomento.
    In pochissime parole hai lasciato il segno

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  2. Capro espiatorio per coscienze sporche, così grette che il nero della pelle altrui gli restituisce il colore della propria anima: in realtà è se stessi che vorrebbero (e forse dovrebbero) offendere... Bellissime parole, Maruzza. Grazie e buona Domenica.

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  3. Se diamo un volto alla "sconsolata tristezza del mondo" ne avvertiamo anche - in qualche misura - la responsabilità.

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  4. @V.M., DOC e Rossana: grazie della vostra sensibilità e dei vostri accorati commenti. Un saluto cordiale.

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