Mario e Giuseppe Francese |
Quarant’anni fa, mentre la moglie Maria e i quattro figli Giulio, Fabio, Massimo e Giuseppe lo aspettavano per la cena, la sera del 26 gennaio 1979 veniva ucciso a Palermo a colpi di pistola, proprio sotto casa sua, il giornalista Mario Francese. Cronista di giudiziaria al Giornale di Sicilia, si occupò della strage di Ciaculli, del processo ai Corleonesi del 1969 a Bari, dell'omicidio del colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo. Fu l'unico giornalista a intervistare la moglie di Totò Riina, Antonietta Bagarella; fu il primo a scrivere dell’ascesa al vertice di Cosa Nostra dei Corleonesi di Liggio e Riina e a chiamare "commissione" il vertice della cupola. Denunciò poi gli interessi mafiosi legati alla costruzione della diga Garcia, in provincia di Palermo.
Nella sentenza di Corte d’Appello, che condannò Bagarella come esecutore materiale e Totò Riina, Raffaele Ganci, Francesco Madonia, Michele Greco e Bernardo Provenzano come mandanti dell’assassinio del giornalista, i magistrati scrissero: «Il movente dell'omicidio Francese è sicuramente ricollegabile allo straordinario impegno civile con cui la vittima aveva compiuto un'approfondita ricostruzione delle più complesse e rilevanti vicende di mafia degli anni '70».
Nel 1993, per non dimenticare il sacrificio del giornalista, l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia ha istituito il Premio Mario Francese, conferito ai giornalisti che si distinguono per il loro impegno professionale. Per il 2019, il 26 gennaio scorso il premio è stato assegnato a Lucia Goracci e a Paolo Borrometi.
Lucia Goracci |
Lucia Goracci, già inviata speciale per Rai Tre in Medio Oriente e in America Latina, dal 2013 lavora a RaiNews24. Dal 2017, è corrispondente Rai dalla Turchia. I suoi servizi ‘centrano’ le notizie fondamentali, senza troppi giri di parole. La Goracci riesce a tenere desta l’attenzione sui grandi temi politici internazionali, evidenziandone anche le più significative conseguenze umane e sociali, oltre alle implicazioni politiche e militari. Per lei, il riconoscimento arriva dopo i premi intitolati a Ilaria Alpi (2011), Luigi Barzini (2012) e Maria Grazia Cutuli (2013).
Paolo Borrometi |
Paolo Borrometi è un giornalista siciliano, originario di Modica, che lavora nella redazione di Tv2000. Minacciato di morte dalla mafia ragusana e siracusana per le sue coraggiose inchieste, vive da tempo sotto scorta. Dal dicembre 2017 è presidente di Articolo 21, associazione che riunisce giornalisti, scrittori, giuristi, artisti che si propongono di promuovere e tutelare il principio della libertà di pensiero.
Quest’anno è stato istituito anche il premio «Giuseppe Francese» alla memoria: Giuseppe Francese, anch’egli giornalista, era uno dei quattro figli di Mario Francese. Ha dedicato la sua vita alla ricerca di verità e giustizia per l’assassinio del padre. E’ morto suicida il 3 settembre 2002. Il premio alla memoria «Giuseppe Francese» è stato tributato al giornalista calabrese Alessandro Bozzo, redattore di Calabria Ora, che ha lavorato per vent'anni in provincia di Cosenza per far luce sul malaffare e gli intrighi della sua terra.
Alessandro è morto suicida nel 2013, dopo essere stato isolato e vessato anche dal suo editore.
Alla consegna dei premi ha presenziato anche un altro dei figli del giornalista ucciso, Giulio Francese, oggi Presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia: Giulio Francese ha ricordato con commozione il giorno del delitto dl padre: "Era il mio primo delitto di mafia e lo stavo affrontando con la freddezza che deve caratterizzare un cronista quando trova una notizia, poi ho alzato il lenzuolo e ho scoperto mio padre. È stato tremendo. Oggi siamo qui per raccontare ai ragazzi quello che è accaduto. Per dire loro che la Sicilia è terra di mafia ma è pure terra di gente che non si è voltata dall’altra parte e ha piuttosto continuato a combattere la buona battaglia”.
Maria D’Asaro, 03.02.2019. il Punto Quotidiano
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