Di che colore è oggi la Germania? A
eccezione del color panna dei suoi taxi, è sicuramente molto più ‘verde’ dell’Italia:
per l’immensità dei suoi giardini che – specie a Brema e ad Amburgo – odorano
di terra bagnata; per le sue strade ricche di alberi: tigli, ippocastani,
aceri, faggi e gli onnipresenti platani (che sopportano le temperature sia di
Palermo che di Lubecca); per le sue sconfinate piste ciclabili, dove le
biciclette sfrecciano sicure e veloci e il manager in giacca e cravatta non
disdegna l’uso di un monopattino elettrico; per il suo sistema integrato di
trasporto pubblico; per il suo primato in Europa nel riciclare i rifiuti.
Quanto è grande oggi la Nazione tedesca? Abbastanza:
non tanto per la sua superficie, di circa 50.000 mq maggiore
dell’Italia; e neppure per l’altezza imponente di uomini e donne; o per il suo
ragguardevole prodotto interno lordo. E’ grande soprattutto perché è un paese per
piccoli, con asili nido, strutture e parchi per l’infanzia dove bambini
tedeschi, polacchi, macedoni, turchi e iraniani giocano insieme; e chi sceglie di
avere dei figli ha gli aiuti necessari. E’ grande perché non ci sono barriere
architettoniche per chi è costretto a muoversi in sedia a rotella. E’ grande
perché è stato capace di un’integrazione intelligente, che si misura dalla
presenza di un etiope con i ‘rasta’ al lavoro con grande gentilezza presso la cassa
del supermercato; dall’egiziano impiegato come guardia all’Alte National
Galerie di Berlino; dal rispetto per i diritti civili e le minoranze, mostrato
dalla pubblicità che si rivolge insieme a una famiglia tipo, a una coppia
omosessuale, a due donne col velo.
Che ordine regna di questi tempi a
Berlino? Una sorta di ordine flessibile, capace di coniugare libertà, sicurezza
e rispetto delle regole, come testimoniano lo sguardo vigile della poliziotta
che staziona nei pressi della Sinagoga nuova, nel quartiere Mitte; la
gentilezza cortese dell’addetto alla raccolta differenziata che spiega al
turista dove deporre l’involucro di plastica; la tolleranza con cui i
passeggeri della metro accolgono i mendicanti.
Dove va la Germania? Il suo presente e il
suo futuro sono i cantieri aperti e le gru che svettano dappertutto; la ragazza
col velo che sfreccia velocissima in bici a un incrocio nei pressi di Potsdamer
Platz; il palazzo del Reichstag, dove sventolano
insieme la bandiera tedesca e quella europea.
E si spera siano di buon auspicio per la Germania - e per l’Europa tutta – la musica e le parole dell’Inno alla gioia, magistralmente eseguito dall’orchestra dei Berliner Philharmoniker sabato sera 24 agosto nella magica cornice della Porta di Brandeburgo, davanti a un’immensa folla multietnica, sotto un cielo terso e incredibilmente azzurro: “Gioia, bella scintilla divina … possano tutti gli uomini diventare fratelli sotto la tua ala soave.”
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