venerdì 1 novembre 2019

AAA. Cercasi santità disperatamente ...

Berlino: East Side Gallery
           La bellezza salverà il mondo? Forse solo se unita alla santità. Ma cosa è la santità? E’ sentire  e incarnare il bene comune, non rimanere prigionieri del proprio io, essere nonviolenti, essere giusti, forti, prudenti e praticare la temperanza.  Avere il senso  della comunione con tutte le creature.
            Di  santità ha bisogno estremo e urgente oggi la società. Beati allora quelli che capiscono che praticare una o più beatitudini non è roba da clericali, da vecchi o da donnicciole, ma di donne e uomini capaci di guardare all’essenza dei rapporti umani.

«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.»                                        
Vangelo secondo Matteo 5, 3-10

2 commenti:

  1. Concordo al mille per cento, al punto che addirittura, pur con tutti i miei pazzeschi e bestiali difetti, a praticare una sorta di "santità" faticosamente ci provo.
    L'unica cosa che continuerà sempre a non piacermi è quel "poveri di spirito". Magari un giorno si scoprirà che è frutto di cattiva traduzione. Magari sono io che non sono in grado di afferrarne il significato. Ma mi è sempre sembrato come dire: "beati quelli che non pensano, quelli che obbediscono in modo fesso e acritico, quelli senza dubbi, quelli privi di ironia e di autoironia, beati i mediocri e le anime mosce". Sarà un aspetto della mia non-santità, ma a me viene sempre da ribattere: No, amico mio, beati i RICCHI di spirito!

    Un abbraccio grande grande.

    RispondiElimina
  2. @Zio Scriba: ma sai che l'affermazione "poveri di spirito" è stata assai fraintesa?! Secondo Enzo Bianchi - Ilario di Poitiers affermava che “gli umili in spirito sono coloro che si ricordano di essere umani” e un autore moderno gli fa eco parlando di un atteggiamento di “radicale desistenza”, ovvero della sconfessione pratica di ogni arrogante sufficienza, di ogni pretesa di dominare e prevalere sull’altro, di ogni egoistico possesso materiale o spirituale. Solo attraverso l’assunzione della semplicità e la disponibilità a rendere ogni giorno povero il nostro cuore, “sulle tracce di Cristo” (cf. 1Pt 2,21), giungeremo alla comunione fraterna: è così che nostro “è il regno di Dio” perché Dio regna nelle nostre vite; è così che si può sperimentare già qui e ora, immersi nel duro mestiere di vivere, la beatitudine dei poveri in spirito, concessa a chi si esercita a fare della propria esistenza un capolavoro di amore." Quindi forse "poveri in spirito" vuol dire umili per accogliere l'altro dentro di sè ... Un abbraccio e grazie.

    RispondiElimina