martedì 25 maggio 2021

Abbracci verdi

       Ci si abbraccia tra amici, amanti o parenti con confidenza e fiducia. Ci si abbraccia per cercare conforto. Da un abbraccio sincero, dallo scambio che ne consegue, si ha vicendevole vantaggio.    Anche quando si abbraccia una causa, una fede o, con uno sguardo, un paesaggio, rimane la condizione di proficuo scambio (…).
      Anche le piante si abbracciano. Per alcune è nella loro natura: quelle volubili muovono in cerchio il fusto ancora tenero, attorcigliandosi a un albero o a un ramo che funge da sostegno; le rampicanti hanno particolari organi prensili (circi, viticci, ventose) che usano per alzarsi sino a trovare luce sufficiente, determinando la ragione vera dell’abbraccio. Il nome generico di queste piante è liana: a loro deve l’incredibile agilità Tarzan che “dondolandosi di ramo in ramo … raggiungeva la punta più alta delle più elevate piante tropicali con la facilità e la velocità di uno scoiattolo”. (…).
     L’uomo ha ben approfittato della propensione vegetale all’abbraccio: (…) fin dai tempi etruschi ha realizzato il più proficuo degli abbracci tra gli alberi della campagna, maritando la vite all’olmo, all’acero campestre, al salice o al pioppo. (…).
     Anche l’uomo ha imparato ad abbracciare gli alberi. Ha trovato molte buone ragioni per farlo, alcune di ordine spirituale e simbolico, altre legate ai bisogni concreti della vita. Gli alberi svolgono a vantaggio nostro e del pianeta così tante e diverse funzioni che è impossibile elencarle tutte. Gli economisti li definiscono organismi multifunzionali, perché sono capaci di svolgere nello stesso tempo funzioni economiche, ambientali e culturali; e si affannano a trovare formule che trasformino in guadagno non solo il legno o i frutti, ma anche la capacità di trattenere il suolo, di mitigare il clima e di accompagnare una passeggiata o un ricordo.
    Per comprendere cosa è davvero la multifunzionalità e le molte ragioni per cui gli alberi meritano di essere abbracciati, è meglio ricorrere alla storia e alla letteratura: da Plinio il Vecchio “Con l’albero solchiamo i mari e avviciniamo le terre una all’altra, con l’albero costruiamo le case. Di legno erano anche le statue degli dei  (…)” a Marguerite Yourcenar “Le radici affondate nel suolo, i rami che proteggono i giochi degli scoiattoli, i rivi e il cinguettio degli uccelli; l’ombra per gli uomini; il capo in pieno cielo. Conosci un modo di esistere più saggio e foriero di buone azioni?”

Giuseppe Barbera Abbracciare gli alberi Mondadori, Milano, 2009











3 commenti:

  1. Chi non ha mai usufruito anche solo dell'ombra di un albero, ditemi?

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  2. Io avevo un amico che abbracciava gli alberi. Lui era sicuro di acquisire energie vitali. Basta crederci.

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