Magritte: The infinite recognition (1963) |
Stare sospesa nel vuoto col rischio di cadere è la paura ancestrale di nostra signora. Che sì, ogni tanto, azzarda e prende un aereo, col fiato sospeso e il cuore a mille. Così, da qualche giorno, non l’abbandona il pensiero di quella funivia disastrata. E si chiede perché proprio loro, quattordici meravigliose vite spezzate. Perché proprio loro e non lei o chiunque altro. Non trova nessuna ragionevole risposta.
Poi, all’improvviso, si fa un’altra domanda: se la volontà e le energie degli umani, dagli albori della Storia a oggi, fossero state impiegate e ben spese per la tutela della vita - e non per guerre, industria delle armi e per miliardi di inutili, assurdi profitti – quanti milioni di volti sorriderebbero ancora?
Perché si è così stupidi e cattivi da rendere questo pianeta un inferno invece di farne un Paradiso? Domande bambine, di una che viveva a fatica in un universo insensato.
Maria D’Asaro
Domande bambine e ingenue. Tenere e delicate. Ma viviamo nella guerra, nell'odio, nella cattiveria. E facciamo una fatica bestia ad essere così. In modo che alla fine ci guadagni solo qualcuno, e perdano tutti gli altri. Brutto mondo Maria..
RispondiElimina@Franco Battaglia: grazie dell'empatia... Buona domenica.
EliminaLa nostra vita terrena serve a dire un sì, oppure un no.
RispondiEliminaLa casualità sceglie le sue vittime o Qualcuno che fa tornare nella sua casa, la casa del Padre, i suoi figli. Il Mistero è il nostro punto di riferimento e la nostra Speranza è che si manifesti.
Gus possiamo scioglierlo il Mistero, con un sorriso. Qujalsiasi cosa accada.
Elimina@Gus O.: purtroppo non sono più così certa del lieto fine. Ma spero che ci sia, comunque. Buona domenica.
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