lunedì 16 maggio 2022

Più lentamente, più dolcemente, più in profondità: grazie Alex

 
       Nel dicembre del 1994, a un convegno ad Assisi, concludevi così il tuo intervento: «Sapete qual è il motto di De Coubertin riattivato per le moderne Olimpiadi: citius, altius, fortius: più veloce, più in alto, con più forza. (...) Oggi queste tre parole potrebbero essere assunte come quintessenza della nostra civiltà, basata sulla competizione: sforzatevi di essere più veloci, di arrivare più in alto e di essere più forti (…) 
    Io vi propongo proprio il contrario: lentius, profundius, suavius. Vi invito a capovolgere il motto olimpico in:  più lenti, invece che più veloci, più in profondità, invece che più in alto, e più dolcemente, più soavemente, anziché con più forza....
C’è oggi la domanda di una svolta, di un cambiamento di civiltà. Con questo nuovo motto magari non si vince nessuna battaglia frontale, ma forse si avrà il fiato più lungo».

Ci manchi immensamente, caro Alex.

2 commenti:

  1. La lentezza permette, visione, osservazione, meditazione, pausa, riposo. La lentezza è un godersi la meraviglia masticandola piano, assapora la sorpresa rendendosi conto, derubrica il ritardo togliendo ansia.

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