domenica 19 aprile 2009

L'ORA ILLEGALE


Lo so: vado controcorrente. Ma i sette mesi di ora legale non mi vanno proprio giù. Ovviamente conosco bene la manifesta utilità economico/ecologica dell’ora legale, che, ormai dal 1966, ci fa spostare gli orologi avanti di un’ora da primavera ad autunno inoltrato, regalandoci più luce solare e un minore utilizzo di lampadine. E’ proprio questo il punto: sarà che sono una crepuscolare, ma l’eccesso di solarità mi dà fastidio. Mi basterebbe quantomeno un pareggio: sei mesi di ora solare e sei di legale. In questa mia fissazione c’è lo zampino di uno psicologo, mio rimpianto professore, che ci diceva: “Sapete perché Tiresia, l’indovino di Tebe, è cieco? Perché abbiamo bisogno di chiudere gli occhi esteriori per aprire il nostro occhio interno e capire noi stessi e gli altri”.
Non ciechi come Tiresia, ma un po’ di penombra, quella sì, ci servirebbe forse per guardare il mondo con gli occhi dell’anima.

("Centonove": 17.04.09)

1 commento:

  1. E' "chiaro" (..è il caso di dire!..) che la mia coscienza ecologica di risparmio energetico prevale in questa occasione e mi fa preferire i sette mesi di luce ..'illegale', ma ritengo di comprendere bene le percezioni che esprimi e le emozioni che esse sottendono: ad esempio il tardo pomeriggio e l'arrivo della sera portano con se un fascino dell'imbrunire e una 'penombra' che è anche una condizione della mente e dell'anima che si prepara alla notte: dimensioni che una luce innaturale e eccessiva delle 20 finisce con lo spazzare via..
    JAN

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