martedì 7 aprile 2009

MOVIMENTI EVANGELICI E BISOGNI REALI


Condivido le riflessioni espresse nell’articolo “Il segnale che arriva dal velodromo dello Zen” dal prof. Augusto Cavadi, che sottolinea come il proliferarsi dei movimenti evangelici e pentecostali sia dovuto sia alla grave disattenzione teologica da parte dei pastori delle chiese tradizionali sia alla colpevole distrazione sociologica da parte dell’intellighenzia laica, ugualmente incapaci di ascoltare i bisogni reali delle persone, bisogni che afferiscono a tutte le dimensioni dell’umano e non solo alla sfera intellettuale.
Il pericolo indicato è che queste larghe fette confessionali sfuggano alla dialettica e al confronto sociale e si arrocchino in posizioni acritiche e fondamentaliste, facilmente strumentalizzabili. Aggiungo che considererei con uguale apprensione gli esiti di alcuni movimenti spirituali “new age”, destinati, a mio avviso, a derive ugualmente irrazionali e fondamentaliste. Auspico allora che – perché non sia travolta a destra e a sinistra - la spiritualità di matrice cristiana sia tradotta dai credenti e dagli uomini di buona volontà in azioni e gesti socialmente significativi, al servizio non solo delle menti ma anche del cuore e delle emozioni degli uomini.
(La Repubblica/Palermo - 27 settembre 2006)

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