Sembrerebbe l’oggetto più innocuo del mondo: una semplice bottiglietta di plastica. Che tanti comprano ogni giorno, con treccina o pizzetta. Senza pensare che, solo in Italia, ogni anno se ne producono circa dodici miliardi. Di cui si ricicla appena il trenta per cento. Il resto inquina discariche, mari, campagne. Ecco allora il mio sogno: abolire le bottigliette di plastica. O, almeno, trovare un modo sicuro per riciclarle. Augusto Cavadi, ne “I Siciliani spiegati ai turisti”, ci dice che in Croazia ogni supermercato dà mezza cuna (15 centesimi) per ogni bottiglia restituita. E auspica che anche in Italia “si possa ricavare qualche vantaggio economico da una politica ecologicamente favorevole”.
Il sogno continua immaginando Palermo pulita, con noi cittadini che ricicliamo le bottigliette. O che, ancora meglio, utilizziamo una borraccia di zinco. Come gli scout. Facendo una buona azione per la nostra Terra, la cara vecchietta che dovremmo aiutare a star meglio.
Maria D’Asaro
(pubblicato su “Centonove” l’1-10-2010)
Il sogno continua immaginando Palermo pulita, con noi cittadini che ricicliamo le bottigliette. O che, ancora meglio, utilizziamo una borraccia di zinco. Come gli scout. Facendo una buona azione per la nostra Terra, la cara vecchietta che dovremmo aiutare a star meglio.
Maria D’Asaro
(pubblicato su “Centonove” l’1-10-2010)
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