No, non gli astri celesti, peraltro nascosti dalle nuvole gonfie di questo bizzoso Novembre. Ma le stelline di dolore che circondano il capo di Paperino quando prende una botta, in una delle sue tragicomiche disavventure.
Prima l’infiammazione al nervo sciatico. Roba con cui conviveva ogni inverno. Poi quella stupida ferita al mignolo del piede destro, che si era procurata non si sa bene come e perché. Così, non appena calzava anche solo una vecchia ciabatta, un nugolo di stelle ballava dispettoso intorno al suo piede.
Prima l’infiammazione al nervo sciatico. Roba con cui conviveva ogni inverno. Poi quella stupida ferita al mignolo del piede destro, che si era procurata non si sa bene come e perché. Così, non appena calzava anche solo una vecchia ciabatta, un nugolo di stelle ballava dispettoso intorno al suo piede.
“Non andare al lavoro, non avrai di certo una medaglia al valore – suggeriva la Maggiore.
Ma lei si vergognava: chiedere un certificato medico solo per un misero dito escoriato… Mentre qualche valorosa collega andava a scuola col il cancro e la chemio. E poi c’erano i bimbi sperduti che l’aspettavano…
Ma lei si vergognava: chiedere un certificato medico solo per un misero dito escoriato… Mentre qualche valorosa collega andava a scuola col il cancro e la chemio. E poi c’erano i bimbi sperduti che l’aspettavano…
Solo che, a piedi nudi, a scuola era impossibile andare. Così, non appena calzava gli stivaletti, il balletto di stelle riprendeva a danzare vorticosamente davanti ai suoi occhi… Con grande tristezza, per due giorni aveva sparso anche un po’ di CO2, costretta, com’era, ad andare al lavoro con l’automobile.
Perché racconta questa sciocchezza, qualcuno dirà.
Perché, ora che il dolore è quasi passato, lei ringrazia Dio (o il Cielo o il caso o la Natura o la buona sorte) perché ha un corpo sano che le consente di essere autonoma. Che la fa camminare, ridere, persino salire le scale. E ha due mani e due piedi. E venti dita: quasi perfette.
Non è poco, in questi tempi di crisi.
Ne faremmo volentieri a meno, ma se ogni tanto non vedessimo le stelle forse ci scorderemmo di essere vivi. Comunque ti è andata bene: pensa se tu fossi un millepiedi con i calli... :) Buonanotte.
RispondiEliminaE' vero, Peter: vedere le stelle, di ogni genere e tipo, ci ricorda di essere vivi. Fatti di carne e di un cuore pulsante.
RispondiElimina(Terribile essere un millepiedi con i calli: è vero, mi è andata alla grande...Buon giorno e grazie per il sorriso fuori orario che mi hai regalato!)
Amo questo blog,il tuo modo di scrivere e raccontare le cose. Sembra tutto uscito dal mondo della Walt Disney!
RispondiEliminale stelline che ruotano intorno alla testa mi capitano spesso,specie quando sbatto il mignolino del piede contro lo spigolo della scrivania , o quando il mio cane Ettore mi morde! :D