domenica 5 dicembre 2010

LE PIANTE AND ME


Lei amava le piante. Le amava da sempre.
Provava tristezza, nel vedere una piantina impallidire e morire, nel balcone di vetro della sua adolescenza. Perché lei, con le piante parlava: si complimentava con loro per l’ultima nata: la fogliolina più tenera e verde; le consolava, quando l’urlo del vento le strapazzava; capiva se avevano fame di acqua o se sospiravano invece la carezza di un raggio di sole. O se avevano voglia di cambiar casa.
A volte volevano solo che lei le guardasse. Massaggiandole piano, come si fa coi bambini e coi vecchi. Si scusava, con basilico e menta, quando rubava loro le foglie. E si chiedeva che cosa provassero, se tagliava un rametto. E poi aveva un rispetto e un amore infinito per gli alberi, che chiamava per nome.
Minerale. Vegetale. Animale. In progressione ascendente. Così le era stato insegnato.
No, non era d’accordo.

Le creature verdi regalano ossigeno, frutti, ombra, legno, fiori, riparo: senza chiedere niente. I suoi simili afferrano, rubano, sporcano, inquinano, tagliano, bruciano, stuprano, uccidono.

Le si dica, una volta, chi è superiore. Davvero.

6 commenti:

  1. "Ov'era l'ombra, or sé la quercia spande, morta...".
    Un pezzetto di noi se n'é andato, e noi fingiamo di non accorgercene.
    "Ognuno loda, ognuno taglia, a sera ognuno, col suo grave fascio, va...".
    La capinera che piange siamo noi tutti, che stiamo distruggendo la meglio parte di noi stessi.
    Allegramente.
    (Lasciate stare i pini e gli abeti: un albero può essere sinteticamente bello, se adornato di sentimento. Pini e abeti lasciateli sui monti a lottare, per conto nostro, il fango e le piene).

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  2. Ecco. Ora mi sentirò in colpa anche quando, magari evitando la carne, mi tufferò in un piatto di linguine al pesto, pensando alla mezzaluna che ha triturato senza pietà tutto quel bel basilico (lo adoro). Ciao. Buona settimana.

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  3. @Calzino: è un tu che ha vergogna a parlare in prima persona.
    @Gattonero: grazie per aver ricordato "La quercia caduta", di Giovanni Pascoli. Mi associo con te quando scrivi "La capinera che piange siamo noi tutti, che stiamo distruggendo la meglio parte di noi stessi." Sottoscrivo il tuo appello: per Natale, solo alberi finti (da riciclare il più possibile, ovviamente). Gli alberi veri lasciamoli fuori, a proteggerci, finchè glielo permettermo.
    @Peter: adoro le linguine al pesto. In estate il basilico non manca mai nel mio balcone e so fare un pesto discreto. Il basilico, alla fine, forse è felice di donarsi a chi lo gradisce...

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  4. Il basilico... Le tue deliziose manine che ne fanno pesto per arabeschi di squisite linguine... Perchè il cerchio si chiuda, alla ricetta manca solo un rametto di mimose. Sono venuto a portartelo, ma forse stai ancora dormendo... Posso posarlo sul comodino? Il bigliettino lo allego QUI.

    Buona Festa della Donna, Maruzza.

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  5. Grazie, DOC. Le tue mimose sono conservate nella stanza più luminosa ... del mio cuore!

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