sabato 25 dicembre 2010

BUON NATALE



Alla vigilia di Natale del 1964 Raoul Follereau, che ha speso la vita per i lebbrosi, chiese alle nazioni di prelevare dai propri bilanci l’equivalente della spesa giornaliera per gli armamenti e impiegare tale risorsa per combattere povertà e lebbra. Non fu ascoltato: ma ebbe il merito di farci sognare. Infatti, se non impiegassimo gran parte del PIL per le armi, potremmo realizzare cose bellissime: a Palermo, case per tutti e la bonifica del fiume Oreto.


Perché, ci ha ricordato il teologo don Cosimo Scordato, c’è differenza tra futuro e avvento: il futuro, dal greco fusis, natura, è prevedibile: come il sole che sorge ogni mattina. L’avvento è, invece, sperare che nella storia possano entrare possibilità sempre nuove. Con l’avvento, il Dio dei cristiani ci invita a trasformare le spade in aratri, a credere in un mondo diverso. A mettere assieme la nostra creatività e la Sua promessa di pace.
Maria D’Asaro

(pubblicato su “Centonove” il 24-12-2010)

1 commento:

  1. buon natale anche a te... anzi ad oggi dovrei dire buone feste:)
    alla prossima,pacy

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