venerdì 11 novembre 2011

Nostra Signora e la Stanza segreta

    
       
            Ce l’aveva, Nostra Signora, la sua Stanza segreta.
   Larga, spaziosa, ascosa nel piano più buio della sua casa. Con una porta robusta e invisibile. Con un armadio colmo di attese deluse.
  E tanti cassetti. Pieni di sensi di colpa. Perché non aveva vegliato suo padre, nell’ultima notte. Perché non aveva preso l’aereo, un mercoledì. Perché un figlio l’aveva sgridato un po’ troppo. E un altro nutrito un po’ troppo poco. Perché aveva lasciato un uomo da solo, una domenica sera. Perché c’era stata una telefonata di troppo. E delle lettere troppo avventate. Perché non aveva fatto abbastanza per qualche ragazzo sperduto.
Nostra Signora, in quella stanza, a volte tornava. E la trovava ogni volta diversa.
Lei lo sapeva: quella stanza andava dismessa, una buona volta. Ma non ne avrebbe mai avuto la forza.
Perché, alla fine, lei era solo una donna confusa. Che da sempre cercava una luce. Qualcosa che l’aiutasse a ordinare gli armadi. A mettere via ciò che andava gettato. A dare aria a ciò che valeva.
Ma Nostra Signora non ce l’avrebbe mai fatta. A mettere via le sue antiche paure. A crescere dentro, davvero. Adesso, senza mamma e papà.

5 commenti:

  1. Leggo sempre con piacere le pagine del "Quaderno blu"... e anche tutti gli altri post! Davvero interessanti quelli dedicati alla scuola, fanno riflettere su molte cose.

    Un saluto, buon fine settimana.
    Sara

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  2. Ognuno ha la sua stanza segreta con cui fare i conti...

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  3. @Sara: grazie di esserci. Verrò a trovarti, nel tuo bel blog. Un caro saluto anche anche a te e buona domenica. Ciao, Maria
    @Vele: penso di sì. Ho tanta voglia di fare pulizia, nella mia camera dei segreti. Sto facendo un giro nel tuo blog...

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  4. Cara mari dal solcare ma sei proprio triste!!!Nessuno ha le istruzioni per l'uso per far ordine al nostro caos...ma da qualche parte si dovrà pur cominciare... cominciare sorridendo può aiutare...cari saluti

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  5. @Pippi: grazie della tua presenza affettuosa. Hai ragione: ricominciare sorridendo può aiutare. Ti abbraccio.

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