Palermo, anno
1994. Una giovane coppia, due onesti lavoratori a reddito fisso, decide di
investire i sudati risparmi nell’acquisto di un appartamento: 100 metri quadri,
tra Corso dei Mille e il Foro Italico. Espletati tutti i preliminari, si fa il
compromesso. A questo punto cominciano i guai. Si scopre che il costruttore è
praticamente in mano alla mafia, se non mafioso anche lui. L’intero immobile
viene confiscato e passa allo Stato. E per la famiglia comincia il calvario amministrativo:
non si sa più a chi pagare il resto della somma, peraltro mutuabile, perché si
possa stipulare il regolare rogito. I coniugi, dal ’94 ad oggi, si sono rivolti
ad Addiopizzo, a giornalisti, a politici di tutte le casacche: nessuno è
riuscito a sbloccare la situazione. La famiglia Bonanno non sa più a quale
santo rivolgersi per stipulare il benedetto atto di compravendita. Pare
incredibile: ma a Palermo succede anche questo.
Maria D’Asaro (“Centonove” del 16.11.2012)
Al nuovo governatore Crocetta .Chissà potrebbe trovare una soluzione.
RispondiEliminaCose che succedono soltanto in Italia.
RispondiEliminaNon accade solo a Palermo... Ciò che riporti mi mette angoscia. Non oso pensare che cosa può essere dover tribolare così a lungo per una casa, per il luogo in cui tornare e sentirsi sicuri e protetti!
RispondiElimina@Anonimo: chissà ... Certo, sarebbe un buon inizio per il nuovo Presidente. Grazie della visita.
RispondiElimina@Costantino: temo proprio di sì. Grazie della visita. Buona settimana.
@Veronica: spero di non averti angosciato troppo. Grazie sempre per i tuoi post. E per la visita! Ciao.