Nel mio libro di scuola elementare degli anni ’60, san Martino è l’uomo di Tour che divide il suo mantello con un povero. Dio, per ricompensare il suo gesto di generosa condivisione, fa splendere il sole.
San Martino è anche legato all’omonima poesia di Giosuè Carducci, magistralmente interpretata dal mio conterraneo Fiorello (con qualche anno in meno e qualche capello in più …).
Ho scoperto belle cose su l’uomo Martino che la Chiesa cattolica venera come
santo: chi vuole, legga la voce Martino di Tours su Wikipedia.
santo: chi vuole, legga la voce Martino di Tours su Wikipedia.
La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Ah, come mi ricordo questa versione di San Martino! E' grazie al tuo conterraneo che l'ho imparata a memoria e me la ricordo ancora adesso! Nonostante io ami la poesia, infatti, ho sempre avuto una memoria cortissima e da bambina odiavo imparare le cose a mente!
RispondiEliminaHo scoperto da poco invece il significato legato all'espressione "fare san martin", in uso dalle mie parti, che significa traslocare, cambiare di casa e che fa riferimento alla fine dell'anno di lavoro per i contadini. A inizio novembre infatti, se il datore di lavoro decideva di non riassumerli per l'anno successivo, essi erano costretti a trovare un altro padrone e quindi un'altra casa.
RispondiEliminaTanti saluti da Cambridge, col sole! (sarà per S. Martino?? ;) )
Sara
Se lezioni fossero tutte così briose, probabilmente si impararebbe di più e ci sarebbe meno dispersione scolastica... Nessun taglio alla scuola: nè ai prof, nè ai loro capelli! Viva Fiorello, viva S. Martino, viva Carducci. E viva Maruzza, ovviamente =)
RispondiEliminaQuesta poesia mi metteva di malumore anche nella versione del tuo conterraneo. Però mi hai fatto ricordare il bel mese trascorso studiando a Tours, per orientarmi nei miei tragitti fra casa e scuola mi servivo proprio della Basilica di San Martino, davvero bella.
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