martedì 16 febbraio 2016

No alla guerra: Gino Strada, le parole per dirlo

La notizia, ascoltata ieri mentre stai pranzando, è di quelle che ti fa passare l’appetito:  raid aerei in Siria colpiscono scuole ed ospedali, causando almeno 50 morti, tra cui alcuni bambini (da qui )

     Gino Strada, fondatore di Emergency,  che ha ricevuto nel dicembre scorso a Stoccolma dal Parlamento svedese il Premio Nobel alternativo Right Livelihood  "per la sua grande umanità e la sua capacità di offrire assistenza medica e chirurgica di eccellenza alle vittime della guerra e dell'ingiustizia, continuando a denunciare senza paura le cause della guerra", davanti ai parlamentari svedesi, ha fatto un appello speciale alla comunità internazionale: 
«La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell'immaginare, progettare e attuare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino al completo abbandono di questi metodi. La guerra, come le malattie mortali, deve essere prevenuta e curata. La violenza non è la medicina giusta: non cura la malattia, uccide il paziente. L'abolizione della guerra è il primo e indispensabile passo in questa direzione.
Possiamo chiamarla "utopia", visto che non è mai accaduto prima. Tuttavia, il termine utopia non indica qualcosa di assurdo, ma piuttosto una possibilità non ancora esplorata e portata a compimento.Come le malattie, anche la guerra deve essere considerata un problema da risolvere e non un destino da abbracciare o apprezzare, dobbiamo convincere milioni di persone del fatto che abolire la guerra è una necessità urgente e un obiettivo realizzabile. Questo concetto deve penetrare in profondità nelle nostre coscienze, fino a che l'idea della guerra divenga un tabù e sia eliminata dalla storia dell'umanità. (…) 
Io sono un chirurgo. Ho visto i feriti (e i morti) di vari conflitti in Asia, Africa, Medio Oriente, America Latina e Europa. Ho operato migliaia di persone, ferite da proiettili, frammenti di bombe o missili. Alcuni anni fa, a Kabul, ho esaminato le cartelle cliniche di circa 1200 pazienti per scoprire che meno del 10% erano presumibilmente dei militari. Il 90% delle vittime erano civili, un terzo dei quali bambini. E' quindi questo 'il nemico'? Chi paga il prezzo della guerra? Ogni volta, nei vari conflitti nell'ambito dei quali abbiamo lavorato, indipendentemente da chi combattesse contro chi e per quale ragione, il risultato era sempre lo stesso: la guerra non significava altro che l'uccisione di civili, morte, distruzione. La tragedia delle vittime è la sola verità della guerra. (…)
Nel secolo scorso, la percentuale di civili morti aveva fatto registrare un forte incremento passando dal 15% circa nella prima guerra mondiale a oltre il 60% nella seconda. E nei 160 e più 'conflitti rilevanti' che il pianeta ha vissuto dopo la fine della seconda guerra mondiale, con un costo di oltre 25 milioni di vite umane, la percentuale di vittime civili si aggirava costantemente intorno al 90% del totale (…). 
Ancora oggi ci troviamo ancora davanti al dilemma posto nel 1955 dai più importanti scienziati del mondo nel cosiddetto Manifesto di Russel-Einstein: 'Metteremo fine al genere umano o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?'. E' possibile un mondo senza guerra per garantire un futuro al genere umano? Molti  potrebbero eccepire che le guerre sono sempre esistite. E' vero, ma ciò non dimostra che il ricorso alla guerra sia inevitabile, nè possiamo presumere che un mondo senza guerra sia un traguardo impossibile da raggiungere. Il fatto che la guerra abbia segnato il nostro passato non significa che debba essere parte anche del nostro futuro. » (tratto da qui)

6 commenti:

  1. Ho cominciato il libro sull'ebola scritto a 4 mani con Gino Strada...quante verità che non conosciamo!

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    1. @Daniela M: grazie della visita e del commento. Buona serata.

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  2. L'utopia è una possibilità non ancora esplorata e portata a compimento... io ci credo. un abbraccio

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    1. @Monica Auriemma: sono contenta di condividere sensibilità e lunghezze d'onda umane e sociali. Ricambio l'abbraccio.

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  3. Gino Strada è una persona straordinaria. E pensare che c'è chi osa fare polemiche su di lui.

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    1. @Silvia Pareschi: una persona stupenda che spende la sua vita per la cura. Curare se stessi, gli altri e il pianeta è il modo migliore di vivere.

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