sabato 9 luglio 2016

A fuoco la civiltà …

       Il 16/6 circa cinquecento incendi, dalle Madonie a Palermo, hanno distrutto diversi ettari di verde, case, ristoranti, aziende agricole. Il sospetto sull’origine dolosa dei roghi è stato avanzato sia dal presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, che da Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, che ha dichiarato: “Non sono in grado di dire se si tratti di incendi dolosi, ma di per sé gli incendi non si creano da soli, soprattutto se nascono in luoghi diversi”. Pare inoltre che i piromani si siano serviti di gatti per espandere i focolai: le povere bestie, a cui era stato dato fuoco, correvano incendiando i cespugli. A bruciare però non sono stati solo alberi e abitazioni, ma l’idea di convivenza basata sulla capacità dello Stato di controllare il territorio. Una volta, ai cortei, si affermava: “La Sicilia è nostra, e non di Cosa nostra.” Ci chiediamo: chi controlla oggi il territorio isolano?
                                                                  Maria D’Asaro: “Centonove” n.27 del 7.7.2016

2 commenti:

  1. Sono capitata qui per caso, navigando navigando, non ero in Sicilia,ma è stata una cosa terribile, la gente in lacrime mentre cercava di respirare con una asciugamano bagnata davanti la bocca e vedeva il fuoco avanzare a lambire luoghi di storica memoria. Non sono riuscita a trattenere le lacrime al telefono. Da buona strega io manderei al rogo i piromani, che per il denaro e i contributi distruggono le loro radici e la maestosa natura.

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  2. Qui in California invece - e anche nel resto degli Stati Uniti - stanno aumentando gli incendi enormi, quelli che durano settimane e distruggono milioni di alberi. Questi sono favoriti da una causa comunque umana, anche se solo apparentemente meno diretta: i cambiamenti climatici.

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