‘L’Arca aveva una vigna per vela’ è il titolo del testo in cui Lanza del Vasto racconta la sua vicenda umana e spirituale dopo il ritorno dall’India e l’incontro con Gandhi, quando si accinge a fondare la Comunità dell’Arca in Europa. Comunità che oggi ha come responsabile internazionale Margarete Hiller, una signora gentile dallo sguardo dolce e intelligente.
Ascoltarla qualche giorno fa a Palermo, grazie a un incontro promosso da Maria Albanese e Enzo Sanfilippo - responsabili italiani della Comunità dell’Arca - è stata un’esperienza nutriente e toccante.
Margarete, sposata, con due figlie ormai adulte, è nata in Germania nel 1967, ha conseguito la laurea in Pedagogia all’Università di Marpurgo e si è poi formata come insegnante di yoga. Dal 1994 vive nella Comunità dell’Arca a La Flayssière, nel sud della Francia. Dopo aver assunto all’interno della Comunità vari incarichi (come la gestione dell’orto e il coordinamento della Comunità), ne è stata designata nel 2019 responsabile internazionale.
Margarete ci ha ricordato alcuni momenti importanti della vita e dell’opera di Lanza del Vasto: la sua protesta nonviolenta negli anni ’50, in Sicilia, a fianco di Danilo Dolci, per richiamare l’attenzione delle istituzioni verso la miseria che attanagliava tanti quartieri di Palermo e faceva persino morire di fame alcuni bambini; la lotta contro la pratica della tortura in Algeria e la vendita delle armi; la lotta contro le armi atomiche e contro la guerra in generale.
La responsabile della Comunità dell’Arca ha poi evidenziato il legame profetico tra scelta nonviolenta e scelta ecologica, che rifiuta il paradigma perverso della crescita. Lanza del Vasto è stato un precursore della visione ecologista: ha intuito il legame tra modello consumistico, crisi sociale e sofferenza umana e della natura.
Maria Albanese, Enzo Sanfilippo e Margarete Hiller |
Scegliere quindi una modalità di vita semplice, non sottomettendosi al paradigma obbligato della crescita e del consumismo, fa bene alle persone, alla società e all'ambiente naturale. Facendo un esempio molto concreto, Margarete ci ha detto che a La Flayssière ci sono due sole auto per quindici persone.
Margarete ha poi sottolineato l’importanza della dimensione spirituale, intesa nell’accezione più vasta ed ecumenica di ricerca di spazi interiori per trovare pace con sé stessi, con gli altri e, per i credenti, con Dio. Nell’Arca c’è spazio per ogni credo religioso e, tenendo conto anche delle riflessioni di Lanza del Vasta, Dio viene inteso soprattutto come relazione, incontro con le persone.
È stata poi ribadita l’importanza del lavoro personale per riconoscere e superare l’eventuale carica di violenza agita nelle relazioni personali: è necessario infatti iniziare a lavorare su di sé, sulla trasformazione nonviolenta delle relazioni per impegnarsi poi anche nella risoluzione nonviolenta dei conflitti a più ampio raggio e quindi per la pace nel mondo.
Margarete ci ha poi detto che la vita in Comunità è ricca e gioiosa, ma anche esigente. Possono sorgere delle difficoltà e dei conflitti, ma anche questi aiutano a crescere, se affrontati con spirito costruttivo.
“Non si ribadirà mai abbastanza come il messaggio della nonviolenza sia la vera urgenza dell’oggi, quando ci vogliono far credere che le armi siano necessarie, indispensabili – ha continuato Margarete – È in corso purtroppo una sorta di militarizzazione delle nostre menti e della società. È necessario quindi condividere con tutti i movimenti ecologisti e nonviolenti l’impegno contro le armi, per la messa al bando delle armi nucleari e l’organizzazione della difesa popolare nonviolenta.”
Margarete ha infine sottolineato l’importanza della dimensione della Festa nella Comunità dell’Arca. Quattro le feste vissute intensamente con particolare coinvolgimento: Natale (in particolare la festa dell'Epifania) Pasqua, il 24 giugno, commemorazione di san Giovanni Battista, il 29 settembre, festa di san Michele. In tali occasioni tutta la Comunità è impegnata nel costruire un clima festoso attraverso canti, momenti di armonia e condivisione, decorazioni artistiche, danze.
Maria D'Asaro
Per chi volesse approfondire:
Brava Maria, quel giorno non ho potuto partecipare e ti ringrazio per questo racconto dettagliato. Antonella
RispondiElimina@Antonella: grazie di cuore per l'apprezzamento.
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