Palermo – A soffrire per il forte caldo, non sono solo gli esseri umani, ma anche gli animali. Ad esempio i cani che, a guardia di proprietà private o nei casolari di campagna, sono spesso incatenati sotto il sole cocente, magari per ore e ore, non sempre con cibo e acqua sufficienti. Ai cani che si trovano nelle campagne con un cappio al collo, può anche capitare di morire per un incendio improvviso da cui non possono scappare.
“Liberi dalle catene” è il nome della campagna che tre associazioni animaliste – Green Impact, Fondazione Cave canem e Animal Law Italia – portano avanti già dal 2021 per l’introduzione del divieto di detenzione di cani a catena in tutto il territorio italiano.
In questo settore, la competenza normativa ricade sulle Regioni.
Le tre associazioni chiedono infatti a tutte le Regioni italiane che, entro il 2026, vietino la detenzione dei cani a catena.
Già nel 2021 il sito Freedom for dogs.org ha pubblicato un esauriente rapporto che rendeva nota la situazione legislativa relativa ai cani nelle venti regioni italiane.
Tale rapporto, ripubblicato con gli opportuni aggiornamenti nell’aprile 2022, evidenzia la presenza di una normativa adeguata solo nelle Marche, in Umbria, Lazio e Campania, dove la detenzione dei cani alla catena è vietata in assoluto; Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, provincia autonoma di Trento, vietano anch’esse la detenzione dei cani a catena, ma prevedono eccezioni per motivi urgenti e temporanei; la regione Toscana, come già fatto nel 2022, ha adottato anche quest’anno un’Ordinanza regionale straordinaria che vieta di tenere i cani incatenati nella stagione estiva, fino al 30 settembre. Non hanno invece alcuna normativa vigente in materia Piemonte, provincia autonoma dell’Alto Adige, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia.
In Sicilia, il 3 agosto 2022 è stata approvata dall’Assemblea Regionale la legge n.15, che stabilisce ‘Norme per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo’, e prevede sulla carta anche il divieto dell’uso delle catene per i cani. A tutt’oggi però, sebbene ci sia una Commissione deputata a tale scopo, mancano i decreti attuativi che rendano effettiva tale legge.
Intervistata da Salvatore Fazio, giornalista della testata del TG della Regione Sicilia, Elena La Porta, Presidente della sezione di Palermo della Lega per la difesa del cane, ha auspicato che la Regione siciliana adotti al più presto la legge contro la detenzione dei cani a catena, come ineludibile “gesto di civiltà”.
E ha anche lanciato un appello contro il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici: “Il fenomeno dell’abbandono si ripropone ogni estate: cani gatti e altri animali domestici vengono abbandonati dalle famiglie per motivi che si potrebbero risolvere con la buona volontà e con l’amore. Non fate questa vigliaccata, questo gesto crudele verso gli animali che hanno solo voi come custodi e dipendono dal vostro senso di responsabilità e dalla vostra serietà umana”.
Maria D'Asaro, 30.7.23, il Punto Quotidiano
Una pratica orribile, gli amicia 4 zampe devono essere liberi.
RispondiElimina@Cavaliere: proprio così...
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