venerdì 9 febbraio 2024

A/R: Andata e Racconto

     "Uno, due, tre, quattro, cinque… trentotto, trentanove, quaranta.  
     Giulia li aveva contati: nella stazione più vicina a casa sua, erano quaranta gli scalini che portavano ai binari della metro. 
   Metro non sarebbe stata però la parola appropriata. Più che di una metropolitana, si trattava infatti di un treno che, ogni trenta minuti, collegava la stazione centrale all’aeroporto: in tutto diciotto fermate, una dozzina in città e quattro o cinque fuori. 
     Ma per Giulia quella era la Metro: sto prendendo la metro… arrivo tra cinque minuti con la metro… ormai preferisco muovermi in metro…Si esprimeva così, con colleghi e amici. E mentre pronunciava la frase, per una frazione di secondo indugiava sulla parola ‘metro’ per scandirne meglio il suono e assaporare una sorta di compiacimento privato, misto a contentezza ed orgoglio.
     Perché ormai, per muoversi in città, Giulia prendeva la metro ogni giorno. La considerava quasi il suo mezzo di trasporto personale.  Da qualche tempo si era convinta che non aveva il diritto di viaggiare in auto da sola e si sentiva a posto con sé stessa se, per i suoi spostamenti, non immetteva anidride carbonica nell’aria. Non aveva ancora quarant’anni, era una buona camminatrice, con un po’ di buona volontà poteva conciliare il trenino anche con i suoi orari di lavoro. Certo, sarebbe stato davvero perfetto se le corse fossero state magari ogni venti minuti. Era comunque una gran comodità non rimanere intrappolata nel caos del traffico cittadino e non dovere cercare posteggio.
    E poi, mentre percorreva le scale in entrata o in uscita, oppure mentre sul treno ascoltava la voce registrata che informava in italiano e in inglese destinazione e fermate, volava spesso con l’immaginazione e sognava di essere in una metro vera, in viaggio verso le agognate Parigi e Lisbona, o di nuovo a Mosca, Amsterdam, Londra, Vienna, Berlino… città conosciute ed amate. 
    Restava allora, per lunghi istanti, avvolta nella meravigliosa sensazione di essere ancora in una città straniera, partecipe appassionata di un pezzo di Storia che si offriva al suo sguardo. Magari a Berlino, al Checkpoint Charlie, nei pressi del Muro, accanto ai volti di quelli che erano morti nel vano tentativo di scappare…  Ripensava, ad esempio, alla storia incredibile di Winfried Freudenberg, l’ingegnere trentaduenne che, nove mesi prima della caduta del muro, aveva tentato la fuga da Berlino est con una mongolfiera costruita con le sue mani… 
    Rivedeva la grande Russia, dove tutto era smisurato, come l’oro che ricopre le cupole delle chiese ortodosse, con il cielo pieno di bagliori dorati; smisurato come l’odio di Pietro il Grande per la sorella Sofia; infinito come il territorio interno costellato da tante betulle; immenso come il valore dei capolavori racchiusi all’interno dell’Ermitage, a san Pietroburgo… 
    Giulia amava viaggiare. Soprattutto in treno, il mezzo che le permetteva di cogliere meglio un pezzo di anima dei luoghi che visitava.
   Certo, quando pensava alle sue scelte ambientaliste, sentiva ancora un’impercettibile fitta al cuore: la fine della sua storia con Mattia, lo ricordava bene, era cominciata circa quattro anni fa, la sera di un marzo piovoso, proprio con un battibecco sulla tutela dell’ambiente.
    - Giulia, sto prenotando una crociera per le vacanze: Mediterraneo e tanto Egitto, va bene? –  esordì Mattia all’improvviso. 
Silenzio.
- Cosa è che non va? – aveva chiesto Mattia, contrariato dalla mancata immediata esultanza alla sua proposta.
- Sai bene che preferisco l’Europa del nord, le grandi città. E poi – soggiunse abbassando un poco il tono di voce - mi sono documentata sull’impatto ambientale di una crociera… preferirei soluzioni alternative.
- Non starai per caso diventando un’illusa come quelli che pensano di salvare il mondo con le proprie insignificanti scelte personali… – l’aveva canzonata Mattia, non prendendola troppo sul serio. 
    Per quella sera la discussione era finita: la vacanza andava programmata per settembre, c’era ancora tempo per parlarne.
      Mattia non l’aveva presa troppo sul serio, ma Giulia, spinta dalle argomentazioni accorate dell’ormai celebre ragazzina svedese, si era documentata per conto suo e, giorno dopo giorno, aveva preso a cuore la questione ambientale, tanto da decidere di fare la sua parte. Il suo compagno non si era fatto coinvolgere più di tanto; la invitava anzi a non complicarsi troppo la vita, quando lei gli aveva detto che adesso cercava di fare la spesa in modo diverso: preferiva prodotti di stagione e a chilometro zero, prestava attenzione alle etichette e al volume degli imballaggi; si era anche impegnata a ridurre il consumo di carne e di pesce."

                                            (I parte. Continua qui e qui ...)

Racconto proposto dalla scrivente al concorso:  A/R Andata e …Racconto, Edizione 2023 ideata da Ferrovie dello Stato Italiane  e dal Salone Internazionale del Libro di Torino)

5 commenti:

  1. Il racconto è straordinario. Da primo posto.
    Ciao Maria.

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  2. @Gus: assai generoso... ma prima aspetta di leggerlo per intero! Buon fine settimana.

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  3. Attendo il resto del bel accontare.

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    1. @Sari: buongiorno e buona settimana. Pubblicata oggi la continuazione del racconto...

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    2. Ti ringrazio Maria, leggerò domani, a mente fresca.
      Buona serata.

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