(continua da qui)
(...) Un paio di settimane dopo, la discussione sulla crociera era stata ripresa durante l’apericena in compagnia di Chiara, cugina e amicona di Mattia, e di Andrea, il suo fidanzato. Si era parlato di ferie e di progetti per le vacanze e Mattia era tornato alla carica con l’idea della crociera, che aveva provocato gridolini di consenso da parte di Chiara: - La crociera di lusso! Grande! Una vacanza con i fiocchi! – Giulia si era sentita accerchiata. Aveva comunque espresso debolmente il suo punto di vista, dicendo che avrebbe preferito una vacanza diversa, magari in treno alla volta di Madrid o Lisbona.
- E perché non a piedi? Una sorta di pellegrinaggio! – aveva incalzato Andrea, sorridendo.
- O in autostop, come una volta - aveva continuato Chiara. Mattia si era unito al coro e Giulia era rimasta all’angolo, dipinta a metà tra una ecologista dura e pura o una figlia dei fiori fuori target.
La discussione sulla vacanza futura fu il primo scricchiolio del loro quasi decennale legame. E dire che un anno prima avevano persino pensato di sposarsi e fare un figlio… La crociera fu comunque prenotata, senza troppo entusiasmo reciproco.
Ma il colpo di grazia alla loro convivenza arrivò pochi mesi dopo, quando Chiara, in un assolato pomeriggio di fine giugno, passò a salutare Giulia all’agenzia immobiliare, dove lei lavorava con Mattia e altri colleghi.
- Mattia non c’è?
- No. È andato a mostrare a dei clienti un appartamento in via Cavour.
- Con Simona? – aggiunse Chiara con un lampo nello sguardo.
- Sì... Simona abita lì vicino, così poi torna a casa senza ripassare dall’ufficio
- Certo, certo… -
Chiara abbassò il tono per non farsi sentire da Roberto e Michela, i due che lavoravano in ufficio con Giulia. E soggiunse, con un sorrisetto malizioso e una punta di compassione: - Al tuo posto farei più attenzione alle missioni congiunte di Simona e Mattia… -
Nelle settimane successive, Giulia capì che l’insinuazione di Chiara non era infondata. Mattia ammise senza remore e sensi di colpa che Simona era diventata per lui qualcosa di più di una collega affiatata. Si lasciò andare anche a un’inutile e non richiesta prolusione sul logoramento della loro relazione e sul fatto che aveva bisogno di nuovi stimoli…
A settembre ovviamente niente crociera. La mancata partecipazione costò lacrime, rimpianti e una penale salata. A ottobre Giulia fu costretta a fare i bagagli, perché la bella casa in centro era di proprietà di Mattia. Aveva trovato comunque un appartamento decente in periferia, al penultimo piano, con una bella vista su un piccolo parco cittadino.
Dopo Natale, un’altra importante decisione: lasciare il lavoro, che comunque non l’aveva mai entusiasmata. Ormai la convivenza in ufficio con Mattia e la sua nuova compagna era impossibile da sostenere. Giulia si trovò ad affrontare tristezza e sconforto per il fallimento della relazione, con il fardello di una solitudine non scelta, insieme all’incognita di un nuovo lavoro tutto da inventare.
Come se non fosse bastato, al solito sua madre non la incoraggiava. Continuava a ripeterle che aveva sbagliato, anni fa, a non sposare Mattia: – Non eri pronta… Ma pronta a che, se stavate insieme da anni? Se ti fossi sposata, avresti ora diritto agli alimenti e alla casa… invece eccoti in questa condizione precaria… -
Ma non era l’incognita della momentanea mancanza di lavoro a far soffrire Giulia: con i suoi risparmi poteva cavarsela per un po’ di tempo. Il suo vero problema era il senso di vuoto, che le impediva spesso di dormire… Gli amici, prima condivisi con Mattia, ormai li frequentava assai poco. Non aveva fratelli; c’era solo Silvia, l’amica del cuore che l’ascoltava in silenzio, l’abbracciava con affetto e si inventava ogni tipo di battuta per farla sorridere. Ma non poteva bastare. Giulia sentiva il peso del suo fallimento esistenziale. Era dura continuare senza un abbraccio, senza un progetto, senza lavoro.
l’ennesima notte in bianco, si rese conto che aveva bisogno di aiuto. Chiese a Silvia il numero dello psicoterapeuta che avevano visto insieme alla presentazione di un libro, un professionista che allora gli era sembrato umile, garbato, con uno sguardo buono e accogliente. Lo chiamò e prese un appuntamento. Intanto, aveva una parcella abbordabile…
(II puntata. continua...)
Racconto proposto dalla scrivente al concorso: A/R Andata e …Racconto, Edizione 2023 ideata da Ferrovie dello Stato Italiane e dal Salone Internazionale del Libro di Torino)
Già che mi parli male delle crociere non mi piace.. ahah.. comunque Mattia col piede sbagliato fin dall'inizio.. ;) ma attendo l'epilogo..
RispondiElimina@Franco: a rileggere il racconto, quasi un anno dopo della stesura, ho compreso che ho usato troppo il pedale intransigente della maestrina ecologista. Oggi, mercoledì di quaresima, mi cospargo il capo di cenere... Buon tutto.
EliminaÈ una storia interessante.
RispondiElimina@Gus: grazie! Buona giornata!
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