domenica 1 dicembre 2024

La magica Siviglia, capitale dell'Andalusia

      Palermo – Scoperta l’anno scorso la Spagna, grazie a due viaggi a Valencia e a Madrid (qui l’articolo sulla capitale spagnola), per la scrivente è stato subito amore a prima vista. Così a metà ottobre, due settimane prima della disastrosa alluvione che avrebbe colpito la regione valenciana, si è ritagliata alcuni giorni in Andalusia, con prima tappa nella capitale Siviglia.
Sebbene a 12 km dalla città ci sia l’aeroporto San Pablo, in mancanza di un volo diretto da Palermo, chi scrive ha preferito atterrare a Madrid e poi, dalla stazione di Atocha, continuare in treno per Siviglia. Treno che ha rischiato di perdere, perché lei e i familiari sono arrivati due minuti prima della partenza al binario, dove due addette ai controlli dicendo Cerrado, cerrado (chiuso, chiuso) spiegavano che l’accesso ai treni dell’alta velocità va fatto almeno cinque minuti prima della partenza programmata. 
     Sarà stata l’espressione mortificata e contrita della turista italiana, sarà stato il buon cuore delle lavoratrici, fatto sta che comunque le due signore hanno chiamato il capotreno che, non proprio volentieri, ha riaperto le porte e ha permesso al gruppo di partire. La buona sorte, incarnata nella compassione delle addette al controllo, non aveva abbandonato i turisti italiani. 
    "No me ha dejado" ("Non mi ha abbandonato") è proprio la frase che risolve il rebus/logotipo della bandiera del capoluogo andaluso, dove, a caratteri gialli  su fondo rosso, c’è una matassa di filo (in castigliano madeja), simile al numero otto, preceduta da "NO" e seguita da "DO":  appunto NO8DO,  cioè "NO-MADEJA-DO". La frase è tradizionalmente riferita al re Alfonso X, che aveva trovato protezione a Siviglia quando nel 1282 il suo regno era rimasto coinvolto in una guerra dinastica. Nel 1283, il re avrebbe permesso ai sivigliani di inserire questo motto nello stemma cittadino. 
Siviglia non ha deluso le aspettative. 
     Intanto ci sono state belle giornate (primavera e autunno sono le stagioni ideali per visitarla, visto che d’estate fa piuttosto caldo), inoltre, poiché è una città grande ma non grandissima (684.000 abitanti, 1.500.000 con l’hinterland, quarta città spagnola dopo Madrid, Barcelona e Valencia) se si è abituati a camminare,  è assai piacevole visitarla a piedi, specie se si ha un punto d’appoggio centrale, come è stato per la scrivente, che ha soggiornato in una struttura ricettiva nel Barrio de san Bartolomè (quartiere di san Bartolomeo), proprio nel centro storico di Siviglia.
Dove ...(continua su il Punto Quotidiano)

Maria D'Asaro, 1.12.24, il Punto Quotidiano












2 commenti:

  1. Splendido reportage per una città che ho amato anche io! Ho trovato solo vagamente "violata" la cattedrale gotica.. seppur splendidi coro e altare maggiore nel loro genere, ne spezzano irrecuperabilmente la stupenda linea spaziale.. per non parlare delle cappelle che oscillano tra il rinascimentale e il barocco.. ho pensato al Duomo di Milano, ringraziando che sia stato lasciato così.. dimmi cosa ne pensi.. ;)

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  2. @Franco: concordo appieno sulla 'violazione' del gotico. Per quel poco che ho avuto modo di vedere, la sovrapposizione di stili è caratteristica di molte cattedrali spagnole, vedi quella di Toledo. Tant'è... Il nostro duomo meneghino è insuperabile nella sua 'purezza' .
    P.s. La foto sivigliana identica alla tua l'ho messa come copertina in FB e come foto di accompagnamento al post relativo al compleanno del blog!

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