sabato 29 gennaio 2011

Nostra Signora del Sacro Futuro



















Donna di Neandhertal: neanche a parlarne. Odiava la carne. Quella cruda, poi, che impressione…Troppo freddo in quella caverna. E che scomode, quelle ispide pelli. E poi non poteva fare una doccia, e nemmeno il bidet tiepido, ogni mattina..

Nella Grecia antica? Ci aveva pensato. Ma Socrate aveva la sua Santippe. E, poi, lo sappiamo, i bei ragazzi erano molto più gettonati… E sarebbe stato veramente difficile, viaggiare un po’ comodi, duemilaquattrocentocinquantannifa.
L’Impero romano, non l’aveva mai veramente attizzata: troppi soldati, troppi pater familias, che case scomode, se non eri patrizia… Che brutti poi, gli spettacoli che davano allora: cristiani sbranati, gladiatori che gareggiavano per trucidare se stessi, centinaia di schiavi crocifissi con Spartaco. Di cui si era innamorata, un pochino. Oltre a Gesù Cristo dai lunghi capelli. Crocifisso anche lui, neppure a parlarne.
La vita della castellana, nel Medioevo, aveva un suo fascino. Ma se invece nasceva plebea, e il signorotto, che era brutto e non si lavava, esercitava il suo ius primae noctis sopra di lei?
Certo, poteva essere una casta monaca benedettina. Ora et labora, questo si, le piaceva. Coltivare le sue belle piantine, nell’orto odoroso di quel gran monastero. Ma voleva almeno il telefono. E poi non era sicura che le avrebbero insegnato a leggere, in quel gran monastero.
Il Rinascimento, in Italia: una gran bella stagione. Ma era meglio vivere in Veneto o a Roma, per poetare ed amare con qualche licenza, come Gaspara Stampa. Che comunque scriveva e usciva da sola perché era una gran cortigiana, agli occhi del mondo di allora.
Nel Settecento dei Lumi, che ganzo scrivere con Denis Diderot il capitolo di un nuovo sapere. Ma se invece lei era analfabeta, cosa assai più usuale, la filanda, le sarebbe toccata. E magari morire di parto, al settimo figlio.
L’Ottocento era già un poco meglio: ma solo se ricca, francese o inglese. Dio ne scampi se era un po’ scura, nel Texas lontano o nelle profondità dell’Africa nera...

Nel Novecento, il secolo breve, ci sono vissute le sue due nonnine. Che vita di stenti, la prima, dieci figli, senza pillola né elettricità. Alla seconda, dagli occhi cerulei, era andata un po’ meglio: ma viveva praticamente da sola, perché l’amato marito era impiegato in campagne lontane e tornava una volta, forse due, ogni mese.

Non le rimaneva che l'oggi. Dove si muoveva abbastanza sicura. Specie negli ultimi anni, da quando si era connessa. Ogni tanto, però guardava le sue giovani alunne. Quelle nate da tredici anni. Avrebbe voluto essere una loro sorella. Continuava a pensare che il 1958 era stato un po’ presto, per nascere. E se non nel 1998, le dispiaceva non essere nata almeno all’inizio degli anni ‘70. Un gran cosa, oggi, dodici anni di meno….

Perché era il futuro, il suo tempo. Quello che lei voleva abitare.

3 commenti:

  1. L'essere umano è come un orologio: tante rotelline che si incastrano perfette una nell'altra, tanti tiranti, tante stradine tutte a scorrimento veloce, uno chassis più o meno solido per sostenere il tutto.
    Dell'orologio manca la possibilità di andare a ritroso nel tempo, o portare avanti le proprie ore.
    Se così fosse ci troveremmo con secoli sovraffollati e altri deserti.
    Con il futuro, poi, meglio non scherzare troppo: lanciati sulla Luna o su Marte o su Venere, o addirittura dentro il Sole, finiremmo per abbandonare la Terra che pure ci è madre.
    Carpe diem, è forse la scelta migliore.

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  2. Ciao Maria. Associandomi al carpe diem del gattone(ro), ti dirò:
    1) la prima foto parla del tuo tempo, di quando un Dio ha voluto impreziosire il mondo con una blogger interessante come poche;
    2)la foto del primitivo mi ricorda qualcuno che vedo allo specchio la mattina del lunedì;
    3) anche i nati intorno ai 70 hanno i loro bei grattacapi, ma tempi e luoghi in cui nasciamo fanno di noi elementi umani unici, una diversità che parla della grandezza dell'Universo;
    4) fossi il tuo confessore ti ordinerei almeno un Padre Nostro per espiare;
    5) scusa se mi sono permesso.

    Buon sabato sera del 29 Gennaio 2011 alla Maria della sua età, che Dio la benedica.

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  3. @gattonero: riflessioni sagge e preziose. Nel tuo stile, come sempre. Grazie.
    Si, hai ragione: "Carpe diem" è la scelta migliore.
    @Dr.Peter:
    1) arrosisco di piacere, troppo buono;
    2) naaaa, impossibile. Ma solo perchè Wikipedia la vende come immagine di donna di Neandhertal...
    3)frase intensa e poetica, degna del dr.Peter, insomma;
    4) questa me la devi spiegare: sono tarda di comprendonio...
    5) permettiti pure. Non sai che sorrisi mi regali.
    Buon martedì sera del 1° febbraio 2011, al dr. Peter e Mr.Hook con i loro anni, che il Cielo li benedica per il buonumore che mi regalano.

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