sabato 12 febbraio 2011

AL ROGO ALBERI E DEMOCRAZIA

Ormai sono passati alcuni anni.

Un giorno ci siamo svegliati e abbiamo costatato lo scempio: in via Paratore, vicino via Oreto nuova, un centinaio di aranci e mandarini, estrema propaggine della “conca d’oro”, erano stati bruciati.

Denunce accorate e vibranti della Preside della “Cesareo”, indignazione dei cittadini, il pezzo di un giornalista su un quotidiano.
Ora, al posto degli alberi, ci sono dei camion. E un cancello. E l’asfalto per terra. Eppure quell’area, secondo un piano regolatore mai sconfessato dal Comune, doveva essere utilizzata per un parco pubblico e per la costruzione della parrocchia. Oggi, con l’aria che tira, quel progetto voluto dalla scuola e dal quartiere, appare un’utopia velleitaria. E la lotta per l’uso democratico del territorio un sogno lontano. E si capisce perché, a pochi chilometri, padre Puglisi sia stato ammazzato: un uomo, un prete con la schiena diritta. Purtroppo a Palermo, non ce ne sono tanti così.

Maria D’Asaro (pubblicato su “Centonove” l’11-2-2011)

1 commento:

  1. ....avevo scommesso molto, anzi moltissimo!Non solo io.Quante energie,quanti sogni di cittadinanza attiva,di cambiamento!... sento un dolore acuto solo a pensarci!....Ciao

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