Mi piace camminare per strada.
Se non sono assicutata dal tempo, mi piace guardare le facce dei palermitani, sentirne le frasi, indovinarne gli umori, tra spizzichi di conversazioni.
La signora al marito, guardando la figlia colpevole di chissà quale misfatto: - Appena a vidi me matri, ci duna muzzicuna. La ragazza all’amica: Avevo un rotolino in pancia, proprio qui.
Una donna, alla fermata dell’autobus, canticchia una vecchia canzone. Un uomo, con una lunga coda e una pesante valigia, incrocia il mio sguardo e mi guarda distratto e annoiato. Un ragazzo stralunato e gentile aiuta una vecchietta a salire sull’autobus.
Sto andando al negozio a comprare gli assorbenti, che sono finiti – dice una giovane donna al citofono. Mi guarda. Sorrido. Esclama: Mi scusi, ho il vizio di parlare un po’ troppo forte, al citofono, mi sto vergognando…
Vergogna, signora? E di che?! C’è ben altro di cui vergognarsi, in questa città…
Maria D’Asaro (pubblicato su “Centonove” il 18-2-2011)
Bello e vero il racconto , complimenti per questo post
RispondiEliminaDolce, amaro, aspro, salato e umami. Sintetico e naturale. Bravissima.
RispondiElimina@valerio e dr.Peter: grazie.
RispondiEliminaSe mai racchiuderò le mie 150 parole sulla città in una raccolta, so che potrò contare su due affezionati lettori.
@dr.Peter: non conosco l'aggettivo "umami": cosa voleva dirmi, di grazia?!
Umami è il quinto gusto che siamo in grado di percepire. Di origine giapponese, sta per "saporito", riferito soprattutto al glutammato, tipico della cucina orientale. E io ritengo che questo post sia anche "umami". Ripeto, bravissima. Bye.
RispondiElimina@dr.Peter: grazie per la preziosa opera di arricchimento del mio vocabolario.
RispondiEliminaSono davvero felice, quando qualcuno - uomo o donna di carne, libro di carta o immateriale sito web - espande la mia conoscenza dell'universo di parole.
Grazie ancora, dr. Peter. Mi saluti Mr.Hook.