Sembra ieri. Allora ero una ragazzina trentenne, con un figlio in meno.
Insegnavo Storia, Educazione civica e Geografia ai corsi serali per lavoratori: a pescatori, disoccupati, panettieri, casalinghe, ragazzi sperduti che sognavano un futuro migliore con la terza media. Giovanni Falcone, per me, era un mito. Ma un mito concreto, in carne e ossa. L’avevo conosciuto, a un corso di formazione. Facevo il tifo per la sua opera di magistrato onesto, intelligente, laborioso, sagace. Dell’uomo, mi piacevano la sottile ironia, il disincanto, l’acume intellettuale. Era il perfetto esemplare di quella classe dirigente siciliana che tutti i conterranei avveduti vorremmo come avanguardia.
La notizia della strage mi lasciò sgomenta, addolorata, indignata. Se ho tentato di fare qualcosa di buono per la mia terra e per i ragazzini palermitani, lo devo anche a lui. Perché il suo sangue, quello della sua dolce e forte Francesca, quello di Rocco, Antonio e Vito non sia stato sparso invano.
«Maledetta la terra che ha bisogno di eroi», fa dire Bertolt Brecht a Galilei. Maledetta Sicilia, se avrà bisogno del sangue di altri eroi come Giovanni Falcone per affermare il suo bisogno di giustizia e di libertà dalla mafia.
" Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola."
RispondiEliminaGiovanni Falcone
Cara Maria, questo tuo post è forte e bellissimo. Io ero piccolina, ma ricordo nitidamente quel giorno. Nella mia visione di bambina pensai a quanto terribile dovesse essere vivere con il pericolo incombente di un attentato e con la consapevolezza di svolgere un mestiere indispensabile e pericoloso. Di lì a poco vidi un film, Il giudice ragazzino, che continuò a sconvolgermi come mi aveva sconvolto quel buco nell'asfalto dell'autostrada. Quando poi toccò a Borsellino... Pensai: ma questo è il Paese in cui vivo? Non ho mai avuto la percezione che le stragi fossero siciliane, ma che fossero italiane e che mi coinvolgevano anche a chilometri e chilometri di distanza. Riassumendo, il sentimento fu uno: angoscia.
RispondiEliminaBuona giornata.
La tua testimonianza qui è importante perché hai vissuto gli avvenimenti più direttamente e probabilmente ne avrai tratto forza per dedicarti al tuo lavoro.
RispondiEliminaIn questi giorni di commemorazioni, in cui vanno in onda documentari e notiziari dell'epoca, mi sto rendendo conto con rammarico che in quei giorni non me ne ero quasi resa conto pur avendo diciotto anni, presa com'ero da problemi personali. Mi ci volle nel 99 una vacanza vicino a Capaci, percorrendo quell'autostrada e conoscendo la gente del posto, per realizzare davvero.
Grazie per questo post, forte e "fendente" come una spada, o meglio, come la verità..
RispondiElimina"Maledetta la terra che ha bisogno di eroi".
Concludiamo spesso ciò che scriviamo di questi uomini e di queste donne dicendoci che "le loro idee camminano sulle nostre gambe".
Ci consoliamo, forse.
Ma non abbiamo ancora fatto i conti con quel bisogno maledetto.. di eroi. Non lo abbiamo ancora del tutto trasformato, anche se sono passati 20 anni.
Quando lo faremo aul serio potremo passare alle benedizioni..della terra, delle gambe, dei passi.
E' facile parlare col tuo cuore
RispondiElimina@Valerio: grazie per la visita e per aver ricordato questa affermazione del giudice Falcone. Buon fine settimana.
RispondiElimina@Veronica: bella e intensa la condivisione delle sensazioni e dei pensieri della donna/bambina che eri nel 1992. Grazie di esserci. A presto. Buon fine settimana.
@curlydevil: grazie della condivisione. Ognuno/a di noi ha bisogno dei suoi tempi per entrare in sintonia con la storia, vicina e lontana. Buon fine settimana. Un saluto cordiale.
@Louise: grazie per la visita ai miei "mari" e per le tue bellissime riflessioni. A presto. Buon fine settimana.
Questo post mi ha commossa. Io non ricordo bene quel momento perchè avevo nove anni quando ne parlarono i telegiornali, ma adesso per me è un eroe, un esempio, soprattutto in un paese come il nostro in cui pochi lotterebbero per la giustizia come ha fatto lui.
RispondiElimina@Tra cenere e terra: grazie ... di cuore. Buona domenica!
RispondiElimina@Vele: grazie, bedda. Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo erano veramente persone speciali. Il minimo che possiamo fare è tenerli in vita nel nostro ricordo e continuare a lottare per valori in cui hanno fortemente creduto. Buona domenica!
Quella notizia lasciò tutti nello sgomento e nel l'incredulità di fronte a tanta violenza. Anche io ero una ragazza ma ricordo benissimo il dolore di quel giorno, rivissuto dopo pochi mesi per Borsellino e che ogni anno è sempre vivo. Erano persone in gamba, un onore per la Sicilia aver dato loro i natali e per tutta l'Italia hanno rappresentato e rappresentano ancora i grandi valori di giustizia e onestà.
RispondiEliminaGrazie per questo tuo bel post. Ti ho nominato per un premio erchè il tuo è tra i blog che più mi appassiona ed emoziona. Se ti fa piacere passa dal mio blog!! ciao a presto
@Rita: grazie per il tuo sentito commento e per il premio così generosamente donato! Anch'io trovo molto bello e "nutriente" il tuo blog. A presto. Un abbraccio.
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