lunedì 24 dicembre 2018

Viaggiu dulurusu: il senso del Natale in una novena siciliana

           C’era una volta in Sicilia, tanti anni fa, assai prima che il Natale venisse trasformato in una gigantesca kermesse commerciale, la “ninnaredda”: una sorta di nenia musicata eseguita da cantastorie nei nove giorni che precedono la notte di Natale, e per questo chiamata anche novena. I “ninnariddari” erano poveri suonatori di violino, a volte ciechi, che andavano in giro di mattina presto per città e paesi della Sicilia soprattutto occidentale, fermandosi davanti alle porte delle case per far ascoltare la novena. Alla fine delle cantate, il 24 dicembre i “ninnariddari” ripassavano davanti alle abitazioni per riscuotere un’offerta. Ad essi potevano affiancarsi i “Ciaramiddara”, suonatori di “ciarameddi” (una sorta di cornamuse) che, invece, si esibivano di sera e giravano in coppia con il suonatore di flauto. 
          Il testo canoro più diffuso nel tempo è stato “Il Viaggiu dulurusu di Maria e di san Giuseppe”, composto verso la metà del 1700 da Binidittu Annuleru, nome anagrammatico di Antonino Diliberto, prete della diocesi di Monreale.
             Ecco cosa scrive don Cosimo Scordato, nel testo “Narrazione, Teologia, Spiritualità del Natale” a proposito del “Viaggiu dulurusu”: “Il testo presenta un perfetto andamento metrico: ciascun giorno ha nove strofe ripetendo così al suo interno il ritmo della novena; solo l’ultimo giorno ha tredici strofe. Tutte le strofe sono sestine di ottonari con rime ababcc. (…) Il Viaggiu rispetta profondamente i motivi e i temi religiosi della sua ispirazione, ma ciò con toglie che attraverso il racconto si possano intravedere ambiente, scenario, abitudini, comportamenti tipicamente siciliani. Si tratta infatti di una vera e propria inculturazione. Gli episodi si svolgono come se avvenissero in Sicilia. (…) La storia del viaggio di Maria e di Giuseppe e la verità di esso passa attraverso la mediazione del linguaggio siciliano, delle immagini e dei colori di una terra, dei sentimenti di una comunità che unisce e lega la sua storia e la propria vita ai contenuti di cui il racconto si fa portatore. (…) L’esperienza siciliana del viaggio cerca il suo senso compiuto in ciò che avviene nei personaggi biblici di Maria e Giuseppe”. 
              Alcune sestine narrano il patire di Maria e Giuseppe che, essendo poveri e stranieri, non trovano alloggio e riparo a Betlemme ed esprimono una sensibilità straordinariamente attuale: Cincu jorna di camminu/fari insiemi bisugnaru/caminannu di cuntinu/senz'aviri nuddu mparu/Stanculiddi ed affannati,/ puvireddi disprizzati: Cinque giorni di cammino/ hanno dovuto fare insieme/camminando sempre/senza avere alcun aiuto e riparo/Stanchi e provati/poveri e disprezzati; Cussi stanchi, ed affannati/ ntra lu friddu caminavanu,/ nun truvandu mai pusati,/pirchì tutti li sprizzavanu;/puvireddi li vidianu/pocu cuntu nifacianu: Così, stanchi ed affaticati/ camminavano col freddo/non trovando alcuna ospitalità/perché tutti erano sprezzanti con loro /in quanto erano visti come poveri/e quindi non erano degni di considerazione.
            Nel 1995, il regista Pasquale Scimeca ha tratto un film da “Viaggiu dulurusu”: nel film la storia di Maria e di Giuseppe viene ricontestualizzata sullo sfondo dell'entroterra siciliano, segnato dall'indifferenza, dalla marginalità, dalla speculazione edilizia, dalla mafia.
           E Binidittu Annulero, alias Antonino Diliberto, sarebbe fiero di assistere, il 2 gennaio 2019, alle ore 19,00, alla rappresentazione  del suo "Viaggio Dulurusu"  - con musiche di Cosimo Scordato e Vincenzo Mancuso – all’interno della splendida Cattedrale di Palermo! Buon Natale a tutti.

Maria D’Asaro, Il Punto Quotidiano

6 commenti:

  1. Tradizione e attualizzazione si intrecciano in un percorso religioso e artistico che vuole custodire intatto il senso del Natale. I nostri cari auguri per queste feste e per il Natale che viene, Rossana e Gian Maria.

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    1. @Rossana: ricambio auguri natalizi, con rinnovata stima e simpatia. Saluti cordiali da Palermo.

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  2. Ho appena finito di ascoltarlo su Youtube, "Lu viaggiu dulurusu" che ci racconti, il film mi sarà difficile vederlo. Come si sono persi i "ciarameddari", almeno in queste zone, si è perso anche il senso più intimo ed etico di questa festività, di questo viaggio simbolico che può essere il viaggio di tutti, in un modo o nell'altro... Come al solito ci fai riflettere e molto.
    Cari e affettuosi auguri, che l'amore ti circondi sempre.

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    1. Cara Santa, che cose belle e accorate scrivi ... Ti abbraccio con affetto e ti auguro un 2019 ricco di salute, serenità e tanto amore.

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    1. @Silvia: allora ... buon Capodanno italiano e Felice 2019!

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