martedì 11 maggio 2021

Allegro ma non troppo

Matisse: Finestra aperta a Collioure (1905)
Sei bella — dico alla vita —
è impensabile più rigoglio,
più rane e più usignoli,
più formiche e più germogli.

Cerco di accattivarmela,
di blandirla, vezzeggiarla.
La saluto sempre per prima
con umile espressione.

Le taglio la strada da sinistra,
le taglio la strada da destra,
e mi innalzo nell’incanto,
e cado per lo stupore.

Quanto è di campo questo grillo,
e di bosco questo frutto —
mai l’avrei creduto
se non avessi vissuto!

Non trovo nulla — le dico —
a cui paragonarti.
Nessuno ha fatto un’altra pigna
né migliore, né peggiore.

Lodo la tua larghezza,
inventiva ed esattezza,
e cos’altro — e cosa più —
magia, stregoneria.

Mai vorrei recarti offesa,
né adirarti per dileggio.
Da centomila anni almeno
sorridendo ti corteggio.

Tiro la vita per una foglia:
si è fermata? Se n’è accorta?
Si è scordata dove corre,
almeno per una volta?

Wislawa Szymborska: La gioia di scrivere - Tutte le poesie (1945-2009),
Adelphi Edizioni, Milano 2009, pag. 315 (trad. Pietro Marchesani

Qui il bel post di Rossana Rolando sulla poetica di Wislawa Szymborska

4 commenti:

  1. Adoro Wislawa! "Preferisco il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne" ...meraviglioso!

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    1. @Franco Battaglia: sono assai lieta del comune apprezzamento verso la grande Wislawa!

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