Dedicato a un ragazzo che se ne è andato il 13 ottobre di cinque anni fa. Non per un incidente automobilistico, come l’amica a cui Guccini ha dedicato la canzone, ma per una banale polmonite. Voglio sperare, come canta Guccini, che anche P. continui a sorriderci, da qualche punto dell’universo forse ancora più luminoso del nostro.
Quando si è giovani è strano, pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano…. Non lo sapevi, ma cosa hai sentito … Quando il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita...
Voglio sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire: spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire.
Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi. Voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi.
un abbraccio .......
RispondiEliminaCiao, caro amico di Mari. Ciao.
RispondiEliminaCommovente, il tuo pensiero almeno quanto quello di Francesco. Grazie, Maria.
RispondiEliminaMi unisco a questo toccante saluto. Un abbraccio.
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