(Avvertenza: il commento al film
ne svela la trama.)
Forse, oltre ad averlo
profeticamente proclamato don Milani negli anni ’60, persino Socrate oggi
sarebbe d’accordo: disobbedire alle leggi del proprio paese, talvolta, è
doveroso. Magari anche giusto.
E’ il messaggio esplicito di
Emanuele Crialese nel suo Terraferma, ambientato in
un’isoletta siciliana senza nome. Dove, contravvenendo alla legge, un anziano
pescatore non ci pensa due volte a portare in salvo sulla sua barca gli extracomunitari
alla deriva. Ernesto, infatti, è convinto che la legge del mare, salvare chi è
in pericolo tra le onde, sia più forte e cogente della legge dei finanzieri. Malgrado
lo sguardo di disapprovazione dell’unico figlio rimastogli, con l’aiuto della
nuora e del nipote ventenne, Ernesto si prende cura di due delle persone
salvate, un ragazzino e sua madre incinta, che viene aiutata a partorire la
figlioletta concepita per uno stupro in terra libica. Questi avvenimenti
causeranno la difficile scelta di Filippo, il nipote ventenne, che, dilaniato
tra diversi, stridenti modelli di vita, alla fine sceglie l’etica scomoda del
nonno: dare una mano a chi è in difficoltà nei mari della vita, anche a costo
di rischiare la propria.
In Nuovomondo, Crialese
aveva messo su una nave i siciliani poveri e disperati di inizio ‘900, costretti ad emigrare sperando di essere
accolti tra le braccia della Statua della Libertà: ora siamo noi italiani gli
spettatori del dramma che vede nel nostro mare gli uomini neri per fuggire a
guerre, dittature e miseria.
Terraferma, malgrado la
lieve pecca di una recitazione talvolta un po’ macchiettistica, con una splendida
fotografia e con scene che si imprimono nel nostro cuore, è un film da non
perdere.
A cui augurare buona fortuna,
nella notte degli Oscar.
Che bella segnalazione,mi fa venire voglis di andarlo a vedere al cinema.
RispondiEliminaL'ho visto pochi giorni fa, su invito di una personcina speciale che ringrazio, perchè è un film, come ben dici, da non perdere. Le scene dei poveri naufraghi sono davvero strazianti, se pensiamo che si tratta di cruda realtà. Spero davvero che tutti i "mari da solcare" possano portare ad una solida e sicura "terraferma". Ciao.
RispondiElimina@Costantino: grazie dell'attenzione! Ti consiglio vivamente il film: vale la spesa del biglietto!
RispondiElimina@Doctor Peter: sono contenta che anche a te il film sia piaciuto. Grazie per aver "legato" il nome del mio blog al film: amo i tuoi giochi di parole!