130 chili
di carne, la signora di grigio vestita: al suo fianco, la figlia pietosa.
L’altra, che di grigio ha la pelle del viso, sta con la testa appoggiata al
marito affettuoso, che le tiene la mano. Un signore con la pelle scura: aspetta
con antica pazienza il suo turno. La vecchietta svanita, che qui viene ogni
giorno, perché dice che nessuno la cura. Ma che viene accudita dalla guardia
giurata, che dice al dottore di darle le benedette goccine.
La
signora curata, coi capelli perfetti: tra persone malate e discinte, lei fuori
posto lo è veramente. L’uomo pestato, dai lunghi capelli, che nessuno sa dire
dov’è. L’infermiera che piange a dirotto. E non si capisce perché.
Palermo, policlinico “Paolo Giaccone”: Pronto Soccorso.
Palermo, policlinico “Paolo Giaccone”: Pronto Soccorso.
Obbligatorio andarci, ogni
tanto. Magari da visitatori esterni, non da ammalati.
Per capire che, in fondo, potremmo vivere in un Paradiso, fuori da questo girone di pena.
Maria D’Asaro (“Centonove”, 2.12.2011)Per capire che, in fondo, potremmo vivere in un Paradiso, fuori da questo girone di pena.
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