domenica 5 gennaio 2025

La tradizione della "benedizione del gesso e della casa"

      Palermo – 20-C✝M✝B-23, e anche 20✝C✝M✝B✝22 o altre simili: tracciate col gesso nelle porte esterne di alcune abitazioni della Val Pusteria, queste le scritte, a prima vista strane e incomprensibili, notate dalla scrivente l’estate scorsa, durante una vacanza in suggestive località montane dell’Alto Adige/Sud Tirol.
     Una ricerca su Wikipedia le ha permesso di risolvere l’arcano: si trattava di una particolare forma di scrittura finalizzata a invocare la benedizione di Dio sulla casa e sulle persone che la abitano. Tale formula viene tracciata col gesso nella dodicesima notte dopo Natale, quindi il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, oppure il 6 gennaio, nel giorno stesso dell’Epifania. 
     La ‘benedizione del gesso e della casa’ è infatti un’antica usanza che fa parte delle tradizioni cristiane legate alle festività natalizie: oltre che dai cattolici, è praticata anche da altre confessioni cristiane (da anglicani, luterani, metodisti, presbiteriani). In Italia tale tradizione è ancora viva e diffusa in molte località dell’arco alpino, soprattutto nelle regioni del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia. 
     La Chiesa cattolica riconosce questa pratica come genuina espressione di pietà popolare. In alcuni casi, il gesso usato per scrivere la formula della benedizione è benedetto da un sacerdote o ministro cristiano durante una specifica funzione religiosa nel giorno dell'Epifania; poi chi ha partecipato al rito porta a casa il gesso e lo usa per scrivere la formula sullo stipite o sulla parte superiore della porta di casa.
     Questa tradizione ha radici bibliche legate alla Pasqua: ad esempio, nel libro dell’Esodo nell'Antico Testamento, viene ricordato che gli israeliti segnarono le porte delle loro case per essere salvati dalla morte. Quindi scrivere la formula sulla porta serve a implorare la protezione sulla casa fino all'Epifania successiva, quando il gesto viene ripetuto. 
   La tradizione della benedizione della casa è talvolta accompagnata da cortei di bambini e adulti che invocano la benedizione di Dio, per intercessione dei re Magi. 
   Qual è il significato delle cifre e delle lettere presenti nella formula? 
Sulla porta vengono segnate con un gesso bianco le croci che rappresentano Cristo, la data dell'anno solare appena iniziato - scritta ai lati dell'iscrizione e solitamente spezzata in due - mentre la parte centrale è formata dalle lettere C✝M✝B (oppure G✝M✝B o anche K✝M✝B) che sono le iniziali dei tradizionali nomi dei Magi: Gaspare (Caspar o Kaspar in tedesco e in diverse altre lingue), Melchiorre e Baldassarre. 
    Tali lettere corrispondono anche all'acronimo della benedizione latina Christus Mansionem Benedicat, che significa "Cristo benedica questa casa". A tale acronimo si attribuiscono anche altri significati, sempre legati alla figura benedicente di Gesù Cristo, ad esempio Christus Multorum Benefactor : "Cristo il benefattore di molti".
  Allora, la formula per la benedizione riferita all'anno appena entrato 2025, sarà dunque la seguente: 20✝C✝M✝B✝25.
   Forse, credenti o no, dovremmo tracciare questa benedizione augurale sulle porte di tutte le abitazioni del mondo. 
   E, soprattutto, avremmo bisogno di benedirci tutti a vicenda e di avere gli uni per gli altri lo sguardo di misericordia e di amore che una madre e un padre hanno per i propri figli. Solo così l’anno nuovo potrà essere davvero buono per tutti.

Maria D'Asaro, 5.1.25, il Punto Quotidiano







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