“Quando nasciamo ci viene data una grande possibilità: ognuno di noi riceve in dono un cervello, un organo raffinatissimo, che ci rende unici, ci individualizza. Grazie al cervello noi abbiamo facoltà di scelta, il libero arbitrio, la possibilità di decidere come condurre la nostra vita; siamo in grado di pensare, ragionare, creare. Grazie ai nostri pensieri ci sentiamo unici, diversi da tutti gli altri esseri umani.
Tuttavia, proprio per questo nella vita proviamo la falsa percezione della divisione, della distinzione; crediamo che esistano una ragione e un torto, tendiamo a giudicare il prossimo, a classificare le cose come giuste o sbagliate a seconda del nostro punto di vista personale, e talvolta diventiamo rigidi e poco flessibili: d’altra parte, il nostro cervello è chiuso in una teca di duro osso!
Durante la vita abbiamo anche la possibilità di provare amore, gioia, allegria, e questi sentimenti ed emozioni sono universali, comuni a tutte le persone di ogni razza o religione: la bellezza della natura, la dolcezza di un bimbo appena nato, o di un cucciolo, lo stupore per un arcobaleno, le risate improvvise davanti a qualche cosa di inatteso e di buffo, l’amore della donna o dell’uomo che si desidera.
Ecco: il cuore ci unisce tutti attraverso un abbraccio universale, ci rende parte di un tutto, in cui noi come individui, tuttavia, acquistiamo un’estrema importanza, in quanto ingranaggi insostituibili di un’immensa e coesa realtà. Una persona dalla mente aperta capisce che la cosiddetta illuminazione sta nel riconoscere l’importanza di questi valori universali. Allora il compito della nostra vita diventa quello di trovare la strada del ritorno verso casa: la felicità pura, punto da cui nasciamo e a cui vogliamo ricongiungerci con consapevolezza e per nostra scelta".
Silvia Di Luzio Il cuore è una porta, Amrita, Torino, 2011, p.113
Vedi anche qui e,l’altro ieri, qui nel blog di Augusto Cavadi.
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