lunedì 28 marzo 2011

101 STORIE:QUANDO A SALVARLI SONO I NONNI (2): NONNA CORAGGIO

Un qualsiasi fine ottobre di qualche anno fa: primo ricevimento dei genitori degli alunni di prima.

Mi telefonano dalla portineria: - Professoressa, una signora desidera parlare con lei. -
Ricevo la signora. Una donna alta e robusta, tra i sessanta e i settanta. Con una bella faccia, larga e aperta, senza un filo di trucco, in cui brillano mobilissimi occhi nocciola, che già parlano in silenzio.
Un volto incorniciato da capelli lisci, dal taglio semplice, con una tintura approssimata che lascia intravedere la ricrescita bianco/grigia. La signora indossa un tailleur fuori moda: gonna e giacca nera. Sotto la giacca, una maglina beige senza pretese, su cui spicca un grosso cameo con una fotografia.
La signora si presenta: è la nonna di Federica, alunna in una delle dodici prime classi. Le chiedo, forse un po’ troppo precipitosamente, perché non sia venuta la madre della ragazzina.
Mi risponde che la madre è morta quando la più piccola dei tre figli aveva pochi mesi. Pausa. Poi continua: - Qualche mese dopo, è morto anche il papà di Federica. Mio figlio, professoressa. Era buono, mio figlio. Non lo dico perché era mio figlio, mi creda. Era veramente … un pezzo di pane, professoressa. Purtroppo un incidente automobilistico me l’ha portato via. -
Non era la prima volta che ascoltavo storie strazianti: nelle mie lunghe ore di ascolto, ho sentito di tutto. Confesso però che quella volta sono rimasta impietrita sulla mia sedia blu, diventata all’improvviso troppo scomoda.
Ma, prima di me, con grande compostezza, è la signora a commuoversi. Le si inumidiscono gli occhi. Mi dice che la morte di suo figlio, dopo quella della nuora: - E’ stata una fucilata al cuore … questi tre picciriddi ... senza padre né madre …. La più piccola aveva pochi mesi. Federica sei anni. Marco tre annuzzi… - .
La signora deve aver notato la mia faccia sconvolta.
Forse per questo ha ritenuto suo dovere continuare. Offrirmi delle dritte esistenziali. Esplicitarmi la sua filosofia di vita. Mi ha detto che lei ha trovato conforto nella fede. – Il Signore affligge, ma non abbandona … So che mi aiuterà a tirare avanti, a far crescere i miei tre nipoti. A Dio, io e mio marito, chiediamo solo la forza di andare avanti. E un po’ di salute.–
E, quando pronuncia queste parole, mi regala persino l’accenno di un sorriso.
Mi mostra poi il documento col quale i Servizi Sociali del Comune hanno affidato i tre ragazzini ai nonni paterni.
Mi dice che Federica è ormai abbastanza serena. Un po’ meno il fratellino.
Concordiamo che non è il caso che io abbia un colloquio con lei. La signora, comunque, sarà sempre a disposizione per ogni tipo di collaborazione richiesta dalla scuola.
Federica ha frequentato regolarmente. E’ stata promossa ogni anno.
Io non ricordo neppure la sua faccia.
Questo dice tanto di me. E della nonna coraggio.
Di me, che non ho avuto la necessità, ma forse neppure la forza, di parlare con un’orfana al quadrato.
 Della nonna, che è stata una madre putativa perfetta.
 Più presente, più in gamba, magari, di tante, più giovani e fragili, madri di carne.

6 commenti:

  1. Un racconto che mi ha commosso.
    I nonni non possono ovviamente sostituire
    i genitori,ma,molto spesso,quando è necessario,
    sanno ritrovare le forze e quel piccolo briciolo
    di gioventù per svolgere un grande compito.

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  2. @Costantino: grazie dell'attenzione e dell'apprezzamento. Buona giornata.

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  3. Veramente commovente - e vero - questo tuo racconto, cara Maria. Bravi e presenti, per fortuna dei bimbi, questi nonni che sono riusciti a trasmettere a Federica la serenità sufficiente a "non farla emergere dallo sfondo" come bimba problematica o disturbata. E un affettuoso grazie anche a te, sempre interessante da leggere, così ricca di empatia ed attenta al "mondo piccolo"!

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  4. Ho notato questa presenza dei nonni molto forte anche in altri tuoi post, e non solo quando i genitori non ci sono più, come in questo caso.

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  5. @Luigi: grazie per la visita ai miei mari. Forza, nonni!
    @Guido: che gioia ritrovarti! Grazie sempre della tua attenzione e dei tuoi apprezzamenti. Un abbraccio.
    @Vele: mi rallegra la tua affettuosa attenzione. Ciao!

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