mercoledì 2 luglio 2014

Nostra signora e il suo tempo libero


    Nostra signora era lavoratrice dipendente da quando aveva 20 anni. Così da 36 anni, se a nostra signora faceva male un dente, doveva chiedere permesso per andare dal dentista; doveva chiedere permesso per assentarsi se il bambino aveva 39 di febbre o se desiderava aggiungere un giorno a un “ponte” di aprile.
    La sua vita correva ai ritmi inumani di un ticchettio forsennato: preparare il pranzo, avviare la lavatrice, studiare, scrivere una relazione, correre al lavoro, parlare con la preside, accompagnare un figlio agli scout, stendere il bucato, leggere, scrivere, tornare al lavoro, fare la spesa … Sorte per niente originale, si sa: condivisa con tutte le donne che hanno la fortuna di avere un lavoro.
    Così, quando era in ferie, nostra signora era attraversata da una sensazione di leggera follia: poteva fare pipì con calma, senza guardare con ansia l’orologio; poteva stirare alle 9 di mattina anziché alle 11 di sera; poteva sfogliare un libro di poesia, guardare i gabbiani, ammirare un tramonto … Poteva persino dormire, quando aveva sonno. 
    E scrivere post scemi, proprio come questo.

5 commenti:

  1. Non è scemo anzi meritevole di comprensione per le mille cose che quotidianamente per tutta la vita con spirito di sacrificio continui a svolgere
    M.

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  2. ma bello bellissimo... poter apprezzare le cose con ironia è la libertà. Ti abbraccio

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  3. l'ozio e la libertà non hanno prezzo

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  4. Buona vacanza, che bella questa semplice lode della libertà :-)

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  5. @Grazie a tutti/e per l'affettuosa condivisione. Buona estate con ... andamento lento.

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