Chi, come la scrivente, ha avuto la fortuna di leggere la poliedrica e nutriente produzione saggistica di Augusto Cavadi, sa che essa è composta da testi diversi per ‘peso’ e tipologia di approfondimento.
Se è consentito l’ardito confronto tra i vari libri dell’autore e le taglie dei vestiti, Cavadi potrebbe essere definito un saggista ‘sarto’, in grado di confezionare poderosi libri ‘large’ come Mosaici di saggezze, Il Dio dei mafiosi, In verità ci disse altro… saggi ‘medium’, come Il Dio dei leghisti, Presidi da bocciare, Quel maledetto 1992… libretti ‘small’ come Filosofare in carcere, La mafia spiegata ai turisti, Né Principi azzurri né Cenerentole.
I lettori/fruitori delle diverse ‘taglie’ letterarie hanno sperimentato e continuano a sperimentare che tutti i suoi prodotti sono comunque caratterizzati dal filo rosso della qualità e della fruibilità dei contenuti.
Sono siciliano ma poteva andarmi peggio (Di Girolamo, Trapani 2022, euro 9,90) rientra nella categoria ‘small’: il libretto pocket (92 paginette) raccoglie....(continua su Zero Zero News)
Maria D'Asaro, 11.11.22
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