“Ridere è una parte fondamentale della nostra vita. I neonati, nei primissimi mesi di vita, hanno due soli modi per comunicare: il pianto e il riso. Nel primo caso, segnalano un bisogno (un dolorino, il pannolino da cambiare, la fame); nel secondo, esprimono semplicemente gioia. La risata è dunque un fenomeno naturale e non necessariamente implica comicità o umorismo.
Lo yoga della risata (Hasyayoga) è una forma di yoga che fa uso della risata autoindotta e nasce da un’idea del medico indiano Madan Kataria, che (13 marzo 1995) creò il primo Club della Risata, in un parco pubblico di Mumbay, con un minuscolo gruppo di membri (appena 5). Oggi si contano oltre 6000 club in oltre 120 paesi che fanno di questa forma di yoga un fenomeno di portata mondiale. Kataria ha illustrato in dettaglio questa pratica nel suo libro Ridere senza motivo.
Il dottor Kataria sostiene un importante messaggio pacifista: “Ridere non conosce confini, non fa distinzioni di razza, credo religioso o colore ed è un linguaggio universale che può unificare il mondo”. Per questo scopo, nel 1998, ha istituzionalizzato la “Giornata Mondiale della Risata” (World Laughter Day), che si celebra ogni anno la prima domenica di maggio durante la quale in tutto il mondo si organizzano eventi di risata a sostegno della pace universale. Lo scopo fondamentale è produrre benessere ridendo, secondo il vecchio proverbio che “ridere fa buon sangue”, senza dimenticare che “ridere è la miglior medicina”. (continua qui: il Punto Quotidiano)
Nicola Savino, 10.11.24, il Punto Quotidiano
(articolo del direttore del giornale con cui collaboro: grazie Nicola!)
Un tempo ridevo meglio e di più, oggi al massimo sorrido amaramente...non è la stessa cosa lo so.
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