Palermo – Purtroppo in qualche parte del pianeta accade quasi ogni giorno una disgrazia, piccola o grande che sia. La ricaduta e la percezione che ciascuno ne ha dipende soprattutto dal grado di prossimità (fisica, affettiva, di interesse economico) con l’evento luttuoso stesso.
Chi scrive si era recata in Spagna, a Valencia a fine settembre del 2023 (qui il suo articolo): aveva avuto conosciuto una città attraente, ospitale e godibile sotto ogni punto di vista.
Ecco perché la scrivente è stata particolarmente colpita dall’alluvione che, tra il 29 e il 30 ottobre scorso, ha flagellato la zona sud-orientale della città e tanti comuni vicini, provocando danni ingenti alle abitazioni, alle attività commerciali, alla viabilità e alle infrastrutture. E che, soprattutto, ha causato la morte di centinaia di persone: un recente comunicato ufficiale del ministro dei trasporti spagnolo Oscar Puente parla di 223 vittime accertate (di cui 48 non ancora identificate), mentre 78 persone risultano ancora disperse.
Qualche giorno fa, migliaia di persone sono scese in piazza a Valencia, chiedendo le dimissioni del presidente della Comunità, Carlos Mazon, per il modo in cui ha gestito l'emergenza e per la sottovalutazione dell’evento meteorologico, la cui gravità è stata sicuramente accentuata dalle conseguenze del cambiamento climatico dovuto al riscaldamento del pianeta.
A ridosso della tragedia, tra le poche immagini consolanti c’è stata quella delle fila lunghissime di volontari accorsi da tutta la Spagna per spalare nel fango e dare aiuto a chi aveva perso tutto. Tra gli ‘angeli soccorritori’, così sono stati chiamati i volontari, ci sono stati anche (continua su il Punto Quotidiano)
Maria D'Asaro, 17.11.24 il Punto Quotidiano
I volontari meritano sempre un plauso.
RispondiElimina@Cavaliere: d'accordo!
EliminaUn grazie a questi siciliani dal cuore d'oro.
RispondiElimina@Daniele: siciliani che hanno sentito come propria la tragedia spagnola...
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