mercoledì 23 febbraio 2011

PADRE, MADRE DAGLI OCCHI DOLCI


Padre, madre dagli occhi dolci,
so che sei presente, invisibile, in tutte le cose.
Che il tuo nome mi sia dolce,
l’allegria del mio mondo.
Portami le cose buone che recano piacere:
i giardini,
le fonti,
i bambini,
il pane e il vino,
i gesti di tenerezza,
le mani disarmate,
i corpi abbracciati …
Lo so che desideri realizzare il mio desiderio più profondo,
desiderio che ho dimenticato …
Ma che tu non dimentichi mai.
Realizza quindi il tuo desiderio
Perché io possa sorridere.
Che il tuo desiderio si realizzi nel nostro mondo
Nella stessa maniera in cui è presente in te.
Concedici di accontentarci delle allegrie del quotidiano:
il pane, l’acqua, il riposo …
Che siamo liberi dall’ansietà.
Che i nostri occhi siano così benevoli con gli altri
Come i tuoi lo sono con noi.
Perché, se saremo feroci,
non potremmo accogliere la tua bontà.
E aiutaci a non lasciarci ingannare dai desideri cattivi
E liberaci da colui che porta la Morte dentro i propri occhi.
Amen

(Dal gioiello che è la rivista “CEM Mondialità”, gennaio 2011, pag.48 : questa rielaborazione del Padre Nostro è dello psicoterapeuta brasiliano Rubem Alves)

6 commenti:

  1. Nei primi versi mi sembrava una rievocazione dei propri genitori... come un ricordo di tutte le cose buone che ci hanno donato e portiamo con noi.

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  2. La vera preghiera è quella che ci viene dal cuore, e non quella che ripetiamo a memoria solo perchè ce l'hanno insegnato (Ave Maria, Padre Nostro, etc.) Questo è quanto ho sempre pensato, e tra le preghiere fuori dal coro trovo che questa sia spontanea ed intensa come piacerebbe al buon Dio. Approvo alla grande, ti ringrazio e ti saluto, Maria.

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  3. @Per tutti:
    sono contenta che vi sia piaciuta.
    Nel mio voler credere a un Principio positivo che dà sostanza d'amore al mondo, alterno preghiere tradizionali (ripetute col cuore) a preghiere sgorgate al momento.
    Penso che il Dio d'Amore, se c'è, capirà tutti i nostri imperfetti balbettii.
    Grazie della comunione che mi regalate.

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