(...) E poi, si disse, dovrebbe esserci abituata. In fondo, quando tutti guardavano il cielo a ovest, dove al posto del gran carro dell'Orsa era apparsa una grossa macchia giallo-arancione e lei cercava qualcosa a cui aggrapparsi per non annegare nel vortice della sua ansia, quando suo padre urlava per la gamba rotta e tutto all'improvviso diventava gelato, quando sul muro le appariva la signora col fuso ... Sua madre era sempre di là, a occuparsi dei suoi sette e uno dolori.
Si era illusa che da grande sarebbe stato diverso. Povera piccolina ... Puoi sempre ballare da sola. Soffocare con le tue canzoni il ronzio mostruoso della nuova solitudine. (...)
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